Papa Francesco nella sua visita in Giappone (dopo quella in Thailandia) ha scelto come tema principale dei suoi incontri quello della Pace lanciando un appello accompagnato da parole chiare e forti contro l’uso degli armamenti nucleari. Queste le sue parole: «Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra. Come possiamo parlare di pace mentre costruiamo nuove e formidabili armi di guerra? Come possiamo parlare di pace mentre giustifichiamo determinate azioni illegittime con discorsi di discriminazione e di odio?».
Il presidente di Pax Christi, monsignor Giovanni Ricchiuti, dalle colonne di Vita Magazine ha commentato l’appello lanciato da Francesco durante la sua visita a Hiroshima e Nagasaki affermando: «Non posso che esprimere la più totale condivisione e sintonia con papa Francesco. E credo di interpretare i sentimenti non solo di Pax Christi Italia ma anche di Pax Christi International. Le parole dell’appello del Pontefice sono forti e danno forza a tutti quelli che lavorano per la pace, che nei nostri territori denunciano la corsa al riarmo, che chiedono che anche l’Italia aderisca al Trattato che mette al bando le armi nucleari. Abbiamo davanti un grande lavoro da fare! Sia come Chiesa, sia come società civile».
Bergoglio con il suo appello ha voluto evidenziare che vanno ripudiati sia la guerra, sia gli esperimenti atomici, che sono un crimine contro l’umanità. E su questo tema è opportuno ricordare che il Papa per la pace nel mondo lanciò questo appello nel centenario della Madonna di Fatima: «Con lo sguardo rivolto alla Madre del Signore e Regina delle Missioni, invito tutti a pregare per la pace nel mondo. Possa la preghiera smuovere gli animi più riottosi affinché bandiscano dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e costruiscano comunità non violente».
«La pace – affermò ancora Papa Francesco – non può mai ridursi al solo equilibrio delle forze e della paura. È la ragione per la quale riaffermiamo che l’escalation in termini di intimidazione, così come la proliferazione incontrollata delle armi, sono contrarie alla morale e alla ricerca di una vera concordia. Il terrore esercitato sulle persone più vulnerabili contribuisce all’esilio di intere popolazioni nella ricerca di una terra di pace. Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza. Va invece ribadito che la pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale trasmessa dalle generazioni passate».
La Pace è un tema che il Pontefice sente profondamente e nei suoi discorsi, durante le sue missioni per il mondo, lo ha sempre ripetuto ponendolo al centro dell’attenzione del mondo intero. E non può cadere nell’indifferenza.
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