La polizia francese si è lasciata sfuggire il super ricercato Abdeslam Salah, cioè “l’ottavo attentatore” di Parigi (quello scampato ai colpi della polizia e al suicidio da kamikaze), dopo averlo fermato per controlli, quando già si sapeva che l’uomo faceva parte del commando jihadista responsabile delle stragi nella capitale francese. A rivelarlo all’AP sono stati alcuni funzionari della sicurezza francese. Secondo questa nuova versione, il terrorista non sarebbe stato dunque fermato dalla polizia belga, a cui ancora non era giunta alcuna segnalazione, ma da agenti francesi che, in teoria, avrebbero dovuto bloccarlo.
La polizia ha quindi lanciato un appello per trovare testimoni che possano dare notizie su Abdeslam Salah, belga, nato il 15 settembre del 1989, alto 1 metro e 75 centimetri, occhi marroni. “Se si hanno informazioni utili per localizzarlo, telefonare subito al numero indicato”. Ma sopratutto, avverte la polizia, non intervenire per proprio conto visto che si tratta di un “individuo pericoloso”. In un primo momento si pensava che l’uomo fosse fuggito in Belgio, ma sembra che l’ipotesi sia caduta. Non si esclude infatti che il jihadista si sia diretto verso un altro dei Paesi confinanti per trovare rifugio. E tra i Paesi confinanti ‘segnalati’ ci sono Italia, Spagna e Germania.
Chi sono gli altri terroristi degli attacchi di Parigi? ll puzzle dell’azione terroristica di venerdì comincia a prendere forma: del primo gruppo di kamikaze, quello del Bataclan, si conosce da ieri il nome di Ismael Omar Mostefai, francese, 29 anni, un soggiorno in Turchia nel 2013. Del secondo, i tre kamikaze dello Stade de France, si conoscono Bilal Hadfi (viveva in Belgio e aveva combattuto in Siria con l’Isis) e Ahmad al Mohammad (presunto siriano entrato in Europa da rifugiato, ma la sua identità non è certa); nel terzo gruppo c’era il super ricercato Abdeslam Salah, il fratello Brahim morto suicida al ristorante, e forse un terzo uomo. La polizia francese continua a interrogare le sette persone della famiglia di Moustefai per cercare ogni indizio utile e ormai ha in mano diversi elementi per risalire a complicità e appoggi logistici.
Gli attentatori di Parigi erano in contatto con alcuni membri dell’Isis in Siria con i quali hanno comunicato prima di sferrare gli attacchi, riporta il New York Times citando fonti investigative americane e francesi.
Intanto si ha notizia di nuove rivelazioni sugli attentati di Parigi. Il Califfo dell’Isis Al-Baghdadi in persona ha dato ordine di colpire i Paesi della coalizione impegnati nei bombardamenti in Iraq e Siria con “bombe, omicidi e presa d’ostaggi”. Gli 007 iracheni – apprende l’Ap che ha visionato il documento dei servizi – avevano avvertito i governi occidentali, in particolare la Francia, il giorno prima degli attacchi. L’Isis – scrive la Abc citando funzionari statunitensi – ha creato un’unità dedicata agli attentati all’estero, in particolare in Europa occidentale e Stati Uniti. Secondo i servizi iracheni l’attacco è stato preparato a Raqqa, in Siria: 24 i jihadisti coinvolti, 19 per gli attacchi e cinque con compiti logistici.
Emerge poi un elemento singolare: i terroristi di Parigi potrebbero aver usato la PlayStation 4s per comunicare con i vertici dell’Isis immediatamente prima degli attacchi, secondo quanto scrive il Mirror online citando il ministro dell’Interno belga Jan Jambon, secondo il quale la consolle sarebbe quasi impossibile da monitorare, in ogni caso “molto più difficile rispetto a WhatsApp”.
La Francia ha bombardato con i suoi jet Raqqa, la “capitale” dell’Isis in Siria. Centrato il centro di comando dell’Isis con raid che hanno impegnato 10 jet. Colpito anche il centro di addestramento e un altro per il reclutamento.
La Francia ha anche annunciato un’altra misura, lo scioglimento delle moschee radicali in cui “certi soggetti fomentano l’odio”. Hollande vorrebbe che lo stato d’emergenza in Francia fosse prolungato fino a 3 mesi. Un decreto sarà presentato mercoledì in Consiglio dei ministri per poi andare in Parlamento.
Tensione alle stelle a Parigi “dopo falsi allarmi” a causa del lancio di petardi. Gruppi di persone si sono messe a correre nelle strade attorno alla Bastiglia, quando qualcuno ha udito un’esplosione nel quartiere del Marais, nei pressi della rue des Rosiers, il cuore del quartiere ebraico. E in un’altra zona della città, a place de la Republique, durante l’omaggio alle vittime, con migliaia di persone presenti, la polizia ha evacuato la piazza, qualcuno ha udito degli spari.
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