Le ragioni del No illustrate dal Comitato del referendum sulla riforma della Costituzione

Conferenza stampaNella Sala Nassirya del Senato il Comitato del NO al Referendum sulla riforma istituzionale Renzi-Boschi ha tenuto una conferenza stampa che segna l’avvio della campagna che sarà condotta per fermare un progetto pericoloso per le istituzioni democratiche. E’ stato un incontro necessariamente breve per motivi logistici, nel corso del quale hanno preso la parola alcuni esponenti del Comitato.

Alfiero Grandi, che presiedeva, ha detto: “La Costituzione è una cosa molto  seria e non può essere legata ai destini di Renzi e non vogliamo lasciare che venga stravolta da qualcuno. Certo non vogliamo avere il monopolio dei comitati per il No perciò ci auguriamo che molti altri vengano con noi”. (Per il dettaglio delle argomentazioni sostenute da Grandi vi rinviamo alla sua nota scritta per l’Altro Quotidiano questa settimana: https://www.altroquotidiano.it/osservatorio-politico-la-posta-in-gioco-con-il-referendum-sulle-modifiche-costituzionali/)

Domenico Gallo in un flash: “Non vogliamo tornare indietro. Le riforme ci riportano verso un’altra epoca da cui non vogliamo tornare”.

Le ragioni per il NO al disegno di legge sul referendum le ha illustrate più dettagliatamente il professor Alessandro Pace (del quale abbiano pubblicato nei giorni scorsi un intervento), che ha detto: “ll NO a questo disegno costituzionale è netto perché è un disegno completamente sbagliato. Anzi vi vedo il proposito di un blocco di potere affaristico-finanziario di stampo piduista. Inoltre questa riforma è colma di grossi difetti”.

Il professore Massimo Villone nel suo intervento conclusivo ha affermato: “Condivido in pieno quanto detto dal professor Pace. Noi abbiamo sperimentato un Parlamento incapace di decidere. Per mettere in sicurezza questo Paese dobbiamo mettere un freno alle politiche regressive, ecco perché bisogna appellarsi alle consultazioni referendarie, che sono uno strumento democratico attraverso il quale può esprimersi la voce dei cittadini”.     (f. m. p.)

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