Le “sardine” fanno il pieno anche a Genova dopo i grandi raduni di Bologna, Modena, Sorrento, Reggio Emilia, Perugia, Rimini, Palermo, Marsala e New York


Giovani, anziani, famiglie, studenti:
è la carica degli oltre 8mila genovesi che hanno risposto all’appello del movimento delle Sardine e colorato la piazza centrale nel cuore di Genova, dove oggi si sono riuniti per la prima volta. Dopo diverse città italiane (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Sorrento, Perugia, Rimini, Parma, Urbino,  Palermo, Marsala) la mobilitazione, apartitica e senza bandiere o simboli, come voluto dagli organizzatori, ha toccato oggi pomeriggio anche il capoluogo ligure, dove a migliaia si sono ritrovate le ‘ancioue’ (ndr: acciughe) genovesi.

Tra striscioni, cartelli, slogan e pesci di cartone colorati i partecipanti all’evento si sono riuniti alle 18, un’invasione pacifica di piazza De Ferrari e delle vie limitrofe. In piazza, canzoni e messaggi: da ‘Bella Ciao’ all’inno di Mameli a De André. Una piazza “inclusiva”, per riconoscersi “nei valori della Costituzione, nella difesa dei diritti umani che valgono per tutti”, senza odio, senza insulti.Tra i messaggi: diritto all’istruzione, alla sanità e al lavoro, senza esclusione: “Siamo liberi, democratici, e antifascisti”, hanno spiegato gli organizzatori dell’evento.

“Siamo il volto umano dell’Italia”, scandiscono i microfoni. No alla violenza e all’odio, agli insulti, ma un evento per ‘chiedere con forza un paese più umano e solidale’, spiegano gli organizzatori. “L’unione fa la forza”, si legge sui cartelli portati a decine in piazza dai manifestanti. Tra i presenti in piazza anche Giuliano Giuliani, papà di Carlo. “E’ una piazza di gente normale”, ha spiegato.

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