L’articolata “geografia del No” alla riforma costituzionale – voluta da Renzi e imposta in parlamento senza la costruzione di un consenso ampio nel paese, come occorre che si abbia sulle regole fondamentali di una repubblica – si è espressa in varie sedi nella giornata domenicale, a meno di un mese dal referendum del 4 dicembre, in contrapposizione al raduno fiorentino della “Leopolda” renziana (di cui parliamo in altro articolo).
Da citare innanzitutto l’uscita ufficiale di Silvio Berlusconi attraverso un videomessaggio destinato agli italiani all’estero: “L’Italia, malgrado un alto debito pubblico, – ha detto- è un Paese economicamente solido che non ha nulla da temere dal respingimento di una riforma della Costituzione che risponde non al bene dell’Italia ma solo all’interesse politico di un solo partito”. “Se passerà questa riforma – ha avvertito il fondatore di Forza Italia – la vostra rappresentanza scomparirà. Vi invito a non perdere l’occasione per far sentire la vostra voce e votare un deciso e responsabile ‘No’. Ne va del futuro del nostro Paese, della nostra Patria”.
Il leader della Lega, Salvini, a margine di un incontro alla scuola di formazione politica del Carroccio, ha dato appuntamento alla manifestazione di sabato prossimo a Firenze contro la riforma e per il No al referendum. “E’ aperta a tutti”, ha ripetuto e soprattutto nel centrodestra, ma “chi preferirà non esserci si autoesclude”. La sua tesi è che “il 4 dicembre è importante mandare a casa Renzi”, il quale “ormai rappresenta il vecchio”, “noi invece costruiremo il nuovo”. Ma un frecciata l’ha riservata anche a Grillo, pur ribadendo l’invito ad unirsi all’appuntamento per il No.
Si è anche conclusa la due giorni a Roma dei Conservatori e Riformisti di Raffele Fitto che ha unito sotto il nome “La Convenzione Blu” esponenti del centrodestra: da Giorgia Meloni a Giancarlo Giorgetti e a Gaetano Quagliarello, ai quali è stato proposto “un patto, una strada nuova obbligata per rianimare il popolo del centrodestra”. Lo slogan di Fitto è: “No al referendum, No a nuovi Nazareni e a pasticci dopo il 4 dicembre: il centrodestra fa il centrodestra e non deve fare da stampella e da supporto alla sinistra”.
E da sinistra Nichi Vendola – nell’annunciare il prossimo scioglimento di Sel (Sinistra ecologia e libertà) per l’unificazione in Sinistra Italiana – ribadisce il “No al pasticcio di Renzi” sul Referendum. Parlando all’ultimo consiglio nazionale di Sel, l’ex governatore della Puglia rinnova il suo No “ai diktat delle banche americane e di quel mondo tecnocratico e finanziario europeo supporter del Sì. Perché vogliono liberarsi del fardello delle Costituzioni su cui c’è scritto che la democrazia si fonda sui diritti, del lavoro e dei giovani, ad avere un futuro dignitoso”. Poi l’invito al massimo impegno per la vittoria del No.
Sel si scioglie. Come si è detto, l’Assemblea nazionale di Sinistra Ecologia Libertà ha assunto la proposta del presidente Vendola di sciogliere Sel come deciso in un’altra assemblea. Lo scopo è dare il massimo impulso alla costruzione di un nuovo soggetto politico, Sinistra Italiana, il cui nome sarà definito nel processo congressuale. Il documento ha avuto 2 voti contrari. Data l’importanza della scelta, la decisione sarà sottoposta al voto dei membri dell’Assemblea nazionale. Il percorso si concluderà il 10 dicembre, data nella quale saranno convocati a confronto tutti gli iscritti di Sel.
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