LIBRI/ “E’ Straripato Er Tevere”, con Mauro Iannarilli un fantastico viaggio nella Roma by night degli anni 80 e 90

di FABIO CAMILLACCI/ Non amo fare le recensioni dei libri. Su L’Altroquotidiano scrivo soprattutto di sport e i lettori lo sanno. Diciamo che le recensioni dei libri mi limito a farle a Radio Cusano Campus durante il mio programma di storia, “La Storia Oscura”. Libri di storia. Ecco,a proposito di storia, stavolta mi sento di fare un’eccezione anche per il nostro giornale online e parlarvi di un libro che parla di storia, si intitola “E’ Straripato Er Tevere”, e lo ha firmato il mio vecchio amico Mauro Iannarilli (foto a destra), compagno di tante avventure in Italia e all’estero, in discoteca come al mare. E’ la storia, il racconto, di un fantastico microcosmo vissuto durante i meravigliosi anni 80 e 90, anni belli e spensierati. Formidabili quegli anni, mutuando l’ex leader di Democrazia Proletaria Mario Capanna. Il racconto di Iannarilli, che nella vita lavora alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, parte praticamente da fine anni 80, cioè  quando iniziò la sua brillante carriera di organizzatore di feste ed eventi, di creatore di divertimenti. Una carriera nata quasi per gioco, per scommessa personale e per passione.

Roma by night. Il viaggio comincia dal mitico Magic Fly in zona Grottarossa e termina col Jazz Cafè a due passi da Piazza Navona. Passando per i tempi d’oro del Vanity all’inizio di via Tuscolana, fino alle magie del Miami Beach di Borgo Sabotino, praticamente all’ingresso della città di Latina. Proprio qui, in terra pontina, uno dei protagonisti esclamò la famosa frase “è straripato er Tevere!”,  in riferimento a un clamoroso pienone di gente. Gente che straripava da tutte le parti, un fiume umano per un’altra serata fentastica. Senza dimenticare il People di via Taranto, il Manitoba sulla Laurentina, l’Aqualand di Lavinio, e la suggestiva all’Ombra del Colosseo, splendida location dell’estate romana. Feste vere, dove contava solo l’immensa voglia di divertirsi, di ridere, di ballare con amici e amiche in modo genuino, senza sballi estremi, ergo: senza risse, uso di droghe, pestaggi, stupri, omicidi. Insomma, l’opposto di quanto accade oggi. Recente l’ultima follia: due ragazzi che per vendetta decidono di piombare con una macchina sulla gente in attesa di entrare al Qube di via Portonaccio. Assurdo. Oggi ho come l’impressione che la gente in discoteca non si diverta; si pensa soltanto a bere e ai selfie da mettere su Facebook o Instagram.

I vip. Il nostro, quello narrato da Mauro Iannarilli, era divertimento puro, peraltro arricchito dalla presenza di tanti dj e cabarettisti del momento diventati poi dei big del mondo dello spettacolo. Qualche nome? Amadeus, Linus, Albertino, Brignano, Cirilli, Max Giusti, Antonio Giuliani, Di Carlo. La lista è lunga, la trovate nel libro che l’autore ama definire “un semplice quaderno con appunti di vita”. Un tuffo nel passato che sprigiona tanta nostalgia soprattutto in quelli della mia generazione. Un passato fatto di telefoni a gettone, numeri di telefono delle ragazze appuntati su foglietti di carta in stile “pizzini”, musicassette, mangianastri, dischi in vinile, e via dicendo. C’era tanta semplicità all’epoca, si viveva bene e ci si divertiva. Non esistevano le tante mostruosità di oggi tipo social o telefonini spaziali e le conseguenti aberrazioni sociali dei tempi moderni. Niente a che spartire con la società generata dal terzo millennio, una società piatta e priva di valori. Un’orribile marmellata stantìa. All’epoca eravamo semplici come questo quaderno di Mauro Iannarilli, un quaderno che ha anche un fine nobile, fare beneficenza all’Associazione Dynamo Camp Onlus. Proprio vero, “E’ Straripato Er Tevere”.

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