«I rappresentati locali della multinazionale svizzera Oerlikon mi hanno assicurato di voler ritirare la loro decisione che, prima di ogni altra cosa, presentava tratti di disumanità inammissibili»: l’annuncio lo ha dato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha rivolto i suoi auguri ad Antonio Forchione, l’operaio di 55 anni licenziato il giorno in cui è tornato al lavoro dopo aver subito un trapianto di fegato.
«E’ una cosa inconcepibile, inaccettabile, sbagliata», aveva detto a sua volta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. «Se una persona ha una situazione come questa – ha detto – l’azienda si deve prendere la responsabilità di garantirgli un’opportunità. Se le notizie dei giornali corrispondono alla verità, è un errore molto grave che l’azienda deve immediatamente recuperare».
«Mi hanno fatto una visita e mi hanno dichiarato inabile, mi hanno costretto a tre settimane di ferie forzate e poi lunedì scorso mi è arrivata la lettera di licenziamento», aveva raccontato Antonio Forchione, 55 anni, un operaio al quale i medici avevano diagnosticato un cancro e solo 6 mesi di vita se non si fosse sottoposto al trapianto di fegato. Si era dovuto assentare per 8 mesi, dopo una ventina di anni di lavoro in quella azienda, e al ritorno si era sentito dire che per lui non c’era possibilità di rientro, neanche con un demansionamento! Fim, Fiom e Uilm avevano proclamato subito uno sciopero di due ore per ogni turno, mentre Forchione era intenzionato a fare causa all’azienda per ottenere un risarcimento, a copertura almeno dei cinque anni che lo separano dalla pensione.
E’ il terzo caso simile – accusano i sindacati – dopo quello di due delegati Fiom nelle fabbriche di Bari e di Sommariva Bosco. La Oerlikon Graziano, una azienda metalmeccanica, ha circa 700 dipendenti a Rivoli, oltre 1.500 in Italia. Parla di “licenziamento indegno e gesto riprovevole” il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. “Auspico che l’azienda ritorni sui suoi passi e si sforzi di trovare una soluzione adeguata alle attuali condizioni fisiche del lavoratore. Bene hanno fatto i sindacati a dichiarare due ore di sciopero. I lavoratori hanno compensato con la loro solidarietà la vergognosa mancanza di umanità di cui si è macchiata la Oerlikon”.
Ora pare che le cose possano prendere una piega diversa. C’è da augurarsi che non vi siano ripensamenti.
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