Lo sciopero contro le diseguaglianze sociali promosso da Cgil e Uil è stato contrassegnato da manifestazioni con una forte partecipazione

La manifestazione di Piazza del Popolo a Roma durante la manifestazione indetta da Cgil-Uil (foto Ansa di Giuseppe Lami)
(foto Ansa di Mourad Balti Touati)

Cgil e Uil hanno promosso lo sciopero di oggi, 16 dicembre, e hanno manifestato in tutta Italia, per chiedere risposte e riforme per il Paese, quello “reale” da cui, attaccano, la politica è sempre più distante: prova ne è quanti ormai non vanno più a votare.  E questo è stato solo l’inizio di una “battaglia”, che parte “oggi e non ci fermeremo” per portare a casa risultati dal governo, sul lavoro, sulle pensioni e sul fisco, assicurano i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, dalla manifestazione a Roma, una delle cinque organizzate in concomitanza con lo sciopero generale. 

Uno sciopero generale di nuovo senza la Cisl e ora anche senza le bandiere dei partiti: in piazza del Popolo a Roma contro una manovra considerata inadeguata e ingiusta c’è soltanto Sinistra italiana con il segretario nazionale Nicola Fratoianni. Sette anni fa la stessa spaccatura sindacale, quando il 12 dicembre 2014 Cgil e Uil scesero in piazza contro il Jobs act firmato Matteo Renzi e la manovra di allora. Una scelta oggi non condivisa dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che sabato sarà in piazza con una manifestazione nel segno della “responsabilità”: il dialogo sociale con il governo “non va interrotto, perché il Paese ha bisogno di responsabilità, coesione e partecipazione, non di conflitto sterile e improduttivo”. Duri ovviamente i giudizi dal fronte politico del centrodestra.Tra tutti il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Uno sciopero-farsa contro l’Italia e i lavoratori, la Cgil ci aiuti a ricostruire il Paese anziché bloccarlo”.

Un momento a Piazza del Popolo durante la manifestazione indetta da Cgil-Uil, Roma, 16 Dicembre 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il deputato di Leu Stefano Fassina ha invitato il centrosinistra e il M5s a raccogliere “la rabbia e le proposte” della piazza. Quanto alle adesioni è guerra di cifre. I sindacati parlano di percentuali “alte” con una media dell’85% in molte realtà e in alcuni settori e di una “forte” risposta dei metalmeccanici (all’80% nel primo dato aggregato). Nei trasporti la indicano oltre il 60%. Per Confindustria, invece, nelle aziende associate, in attesa dei dati definitivi del terzo turno (che finisce domattina alle 6), “sono ben al di sotto del 5%”. Ridotte le corse di bus e metro, ma i disagi nelle grandi città risultano contenuti. I sindacati comunque tirano dritto.

“Oggi ci sono cinque piazze piene” e queste “ci dicono che non siamo isolati”, ripetono Bombardieri e Landini anche dal palco, replicando pure al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “Lo sciopero lo ha reso triste? Qui sono tristi i lavoratori che rischiano o non hanno un posto”.

Cinque le manifestazioni organizzate: a Roma, Milano, Bari, Cagliari, Palermo. Nella capitale, in piazza del Popolo, presenti i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Fisco, pensioni, politiche industriali, contrasto alle delocalizzazioni e alla precarietà, sanità, non autosufficienza e scuola sono i punti critici della manovra, secondo Cgil e Uil. Per le due confederazioni “non ridistribuisce ricchezza, non riduce le disuguaglianze e non genera uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile”.

“Sta aumentando la distanza tra il palazzo della politica e il Paese. Noi invece diamo voce al disagio sociale che c’è nel Paese. Abbiamo bisogno di prendere la parola e farebbe bene chi è in Parlamento ad ascoltarci”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dalla manifestazione per lo sciopero generale. “Oggi è l’avvio di una mobilitazione perché pensiamo che il Paese vada cambiato, con una riforma fiscale e delle pensioni degna di questo nome e cancellando la precarietà. È l’inizio di una battaglia”, afferma. “Se non si fanno le cose che stiamo chiedendo, noi scioperiamo e torniamo in piazza perché non dobbiamo rispondere ad alcun governo – conclude Landini -. Per noi questa non è la fine di un ciclo di manifestazioni, per noi è l’inizio perché non rinunciamo all’idea di una riforma delle pensioni, del fisco e della lotta alla precarietà. Ora ancora con più forza. Le piazza di oggi ci dicono che non siamo isolati”.

Oggi ci sono cinque piazze piene. È strano dire che non rappresentiamo il Paese reale, chi è rimasto indietro. Chiediamo al governo di fare scelte diverse. Il Paese ha bisogno di risposte, che finora non sono sufficienti“, afferma il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

Il segretario della Lega, Matteo Salvini se l’è cavata irridendo a lavoratori che hanno scioperato: “Siamo davanti a uno sciopero-farsa contro l’Italia e i lavoratori, la Cgil ci aiuti a ricostruire il Paese anziché bloccarlo“. E questo commento dice qual è la situazione del nostro paese in questo momento.

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