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Questo per dire della chiara dimostrazione che la scuola non vedeva di buon occhio chi tra gli studenti praticava uno sport. Al massimo i professori tolleravano che all’ora di ginnastica, indossate le scarpette con la suola di gomma bianca ed una tuta (chi la possedeva), si faceva una partita a pallavolo.
Oggi invece sembra che lo sport debba essere la molla principale per un giovane. La domanda che sembrano porsi molti genitori è di una semplicità disarmante: quanto guadagna un ricercatore scientifico e quanto, invece, uno che tira calci al pallone infilandolo nella rete della squadra avversaria? E´ovvio che la risposta sia scontata a favore del pallone e che, in fondo, faccia comodo anche a certi insegnanti, che così si sentono liberati da ogni responsabilità sul futuro dei ragazzi.
Ho impiegato molto tempo per arrivare a questa aberrante conclusione, ma alla fine ho dovuto accettarla alla luce di molti esempi di cui sono stato testimone. Nessuno però sembra preoccuparsene, in particolare tra i politici, tra ci quali è presente una bella aliquota di ignoranti che sanno tutto sull’ultimo gol di Higuain e prevalgono su quelli che hanno studiato Socrate o Machiavelli, ma che sono più facilmente manovrabili di quei rompiballe che appartengono a questa seconda categoria.
Giovanni Perez
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