Sarà Sadiq Khan, musulmano, di origine pachistana, (nella foto con la moglie), candidato dal partito laburista, il nuovo sindaco di Londra. Secondo un conteggio di metà delle schede è accreditato di un vantaggio di 10 punti percentuali sul rivale conservatore Zac Goldsmith, figlio del finanziere sir James Goldsmith e della aristocratica angloirlandese lady Annabel Vane-Tempest-Stewart, per decenni regina dei salotti e della vita notturna londinese.
In Scozia, invece, i Laburisti devono segnare una nuova sconfitta, e dopo quella delle politiche 2015, finiscono ora addirittura terzi nel parlamento di Edimburgo: dietro gli indipendentisti dell’Snp, che confermano il loro dominio, e persino dietro ai Conservatori.
Il partito di Corbyn tiene invece in Inghilterra meglio di quanto alcuni prevedessero, conservando tutti i consigli comunali chiave, pur perdendo dei consiglieri. Corbyn giudica “eccellente” anche il risultato del Galles. Mentre in Scozia il segretario Labour ha ammesso la sconfitta e sottolineato che ora “c’è molto lavoro da fare” per riconquistare consensi, ma che è pronto a farlo con i membri del partito a nord del confine.
”Il Labour ha completamente perso il contatto coi lavoratori”, ha detto il premier britannico, il conservatore David Cameron, commentando i risultati delle elezioni amministrative e sottolineando che il partito d’opposizione è invece ”ossessionato con le cause della sinistra”. Secondo il primo ministro inoltre, il suo partito esce rafforzato dal test elettorale pur dopo sei anni al governo.
Anche gli euroscettici tornano a crescere con risultati molto soddisfacenti. In Galles l’Ukip per la prima volta conquista sei seggi nell’Assemblea nazionale, e il leader Nigel Farage ha parlato di ”svolta” del suo partito. Successo che non si è ripetuto in Scozia mentre in Inghilterra gli euroscettici, a metà dei seggi scrutinati, possono già contare su 28 posti di consigliere locale, con uno straordinario incremento di 23 rispetto a quelli controllati con le precedenti elezioni.
Liverpool non tradisce e resta laburista. La città dei Beatles, dei portuali e del calcio – un tempo cuore del nord industriale d’Inghilterra – è il primo dei centri urbani interessati dal voto per un sindaco nelle amministrative britanniche a proclamare il risultato definitivo: vince Joe Anderson, primo sindaco eletto direttamente dal popolo in città nel 2012, confermato ora con una maggioranza assoluta del 52,6% dei voti. Alle sue spalle il Libdem Richard Kemp, con oltre 30 punti di scarto, poi i Verdi con un buon 10,9%. Addirittura sesti i Tory di David Cameron: tradizionalmente deboli da quelle parti, ma il cui candidato, Tony Caldeira, è ridicolizzato con appena il 3,6% dei consensi.
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