Il calcio milanese in mano alla Cina. Mentre Silvio Berlusconi tratta la cessione del Milan a una cordata di Pechino, il controllo dell’Inter sta per passare ai cinesi. La trattativa con il colosso Suning, che va avanti ormai da alcuni mesi, è infatti in via di definizione. Previsto il passaggio della maggioranza di quote del club, cioè il 70%, al gruppo Suning. Entro fine giugno si dovrebbe chiudere, in tempo per fare chiarezza sull’assetto azionario in vista del calciomercato e dei programmi per la prossima stagione che vedrà l’Inter tornare in Europa League. Ma si parla anche di una valutazione complessiva intorno ai 600-700 milioni di euro per rilevare il 100% della società; incluso pertanto il 30% di proprietà della famiglia Moratti, con l’ex patron prossimo a cedere le sue quote. Thohir da quanto si apprende potrebbe comunque restare presidente come socio di minoranza (nella vignetta: Thohir e Berlusconi cavalcano il dragone cinese).
Le precisazioni di Massimo Moratti. L’attuale azionista di minoranza dell’Inter con il 29,5% delle quote, sotto gli uffici della Saras riflette ad alta voce sul possibile ribaltone nerazzurro: “Io che cedo le quote? È quello che ho letto. Novità al momento non ne ho, siamo rimasti ai discorsi inerenti alla cessione del 20% al gruppo Suning, ma se ci saranno sviluppi si può arrivare a qualsiasi situazione. C’è ancora qualcosa da valutare, dipenderà dalle condizioni, dai tempi e dalla concretezza. Se ho mai pensato di riprendermi tutto? L’ho fatto ogni volta che volevo vedere una bella partita, poi quel che pensi a volte sbatte contro ciò che puoi realmente fare. Mancini? Lui è sicuro e stabile sulla panchina nerazzurra, ha un contratto forte”.
Le origini della trattativa Inter-Suning. Nello scorso autunno il presidente Erick Thohir aveva dato mandato ampio alla banca d’affari Goldman Sachs per cercare non un semplice socio di minoranza ma anche, eventualmente, un azionista destinato ad assumere il controllo della società interista. Diverse le manifestazioni d’interesse, con Suning ben presto in pole position. Un mese fa poi la visita a Milano dei vertici dello stesso gruppo cinese, giusto a sottolineare che si era ormai entrati nella fase calda della trattativa. Una trattativa come detto ormai vicinissima alla conclusione.
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