Alla prima alla Scala 11 minuti di applausi hanno salutato la Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi e i due protagonisti, Anna Netrebko e Devid Cecconi, diretti da Riccardo Chailly.
All’esterno, nessun incidente, né momenti di tensione per la prima milanese più blindata della storia, dopo gli attacchi terroristici di Parigi, con la presenza di 700 agenti. La protesta dei centri sociali e dei Cub si è conclusa senza nessuno scontro, come invece si temeva alla vigilia. La protesta è stata piuttosto sottotono: neanche un centinaio le persone in piazza dietro le transenne che delimitavano la ‘zona rossa’, ben distante dall’ingresso del teatro.
Alla prima è intervenuto anche il capo del governo Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese, che hanno preso posto nel palco accanto al sindaco Pisapia, al ministro Franceschini e al presente della Regione Lombardia, Maroni.
Durante l’intervallo Renzi ha incontrato le maestranze del teatro, che gli hanno chiesto una maggiore autonomia per il teatro sopratutto dal punto di vista economico.
Tanti i personaggi del mondo della politica, dell’economia e dello spettacolo presenti. Tra gli altri l’ex premier Mario Monti, Corrado Passera accompagnato dalla moglie Giovanna in dolce attesa, Diana Bracco, presidente dell’omonimo gruppo industriale, il presidente della Consob Giuseppe Vegas, l’attrice Valeria Marini, lo stilista Renato Balestra, Fabrizio Viola ad Mps, Claudio Costamagna (presidente Cdp), i banchieri Alessandro Profumo (presidente Equita), Giovanni Bazoli (presidente Cds Intesa Sanpaolo), Fabrizio Palenzona (vice presidente Unicredit), Giovanni Sabatini (dg Abi), Valerio Camerano (ad A2A), Davide Serra fondatore di Algebris, Carlo Sangalli presidente della Camera di commercio di Milano, Alberto Bombassei presidente Brembo, l’ad di Poste Francesco Caio, la presidente di Eni Emma Marcegaglia e il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto.
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