Nuovo lutto per lo sport e per la cultura in Italia: alla vigilia della fine del mondiali di calcio – che fino a pochi giorni fa ha seguito e commentato – è morto Mario Sconcerti, maestro del giornalismo sportivo e attuale editorialista del ‘Corriere della Sera’. Aveva 74 anni. Era in ospedale per accertamenti al policlinico romano di Tor Vergata quando la morte è arrivata all’improvviso. Nato nel 1948 a Firenze, dove oltre mezzo secolo fa aveva cominciato la professione al ‘Corriere dello Sport’, testata di cui divenne anche direttore nel 1995, è stato direttore anche del quotidiano genovese Secolo XIX.
Dal ciclismo al calcio, dalla Gazzetta dello Sport a Repubblica, dalla tv alla radio, Sconcerti è stato protagonista non solo del racconto dello sport, ma anche del commento e dell’esegesi. Tanti temi e riflessioni, anche sulla filosofia e la politica, li aveva poi ampliati e approfonditi in una serie di libri. La sua passione per il calcio, e per la Fiorentina in particolare, lo portarono anche, nel gennaio 2001, all’incarico di direttore generale della Cecchi Gori group, società che controllava la Fiorentina. Un’esperienza durata poco e conclusasi con le dimissioni motivate dallo stesso neo-dirigente per “visioni molto diverse sulla situazione della societa” col presidente Vittorio Cecchi Gori.
Nel 1979 approdò a Repubblica creando la redazione sportiva con Gianni Brera e Gianni Mura, ma anni dopo , nel 1987, passò alla Gazzetta dello Sport, dove fu vicedirettore di Candido Cannavò. Quindi la prima esperienza da direttore al Secolo 19° di Genovae poi i sei anni alla guida del Corriere dello Sport. Quindi l’impegno nella tv dai primi anni anni 2000. Oltre un decennio a Sky Sport e quindi il passaggio alla Rai nel 2016 e successivamente a Mediaset e infine al Corriere della sera.
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