Ma c’è chi vive il coronavirus interpretando a modo suo la teoria del reverendo Malthus. Indovinate chi?

di SERGIO SIMEONE*- Dopo l’appello di Mattarella in televisione un po’ tutti si stanno convincendo che la strada intrapresa dal governo per combattere il diffondersi  del coronavirus sia da seguire , mettendo da parte inutili e dannose polemiche. Eppure c’è un illustre economista inglese vissuto a cavallo tra il Settecento e l’ Ottocento, che, se fosse ancora vivo, non sarebbe per nulla d’accordo. Si tratta del reverendo Robert Thomas  Malthus.

Che cosa sosteneva Malthus? Egli riteneva che la popolazione umana cresce secondo una progressione geometrica (2,4,8,16…) mentre la produzione dei beni cresce secondo una progressione aritmetica (1,2,3,4,). Ciò comporta che l’umanità vada verso una crescente miseria. Anzi andrebbe, perché “per fortuna” provvede la natura a risolvere il problema. In che nodo? Scatenando periodicamente carestie, pestilenze e guerre, che, decimando la popolazione, ristabiliscono il giusto rapporto tra popolazione e risorse disponibili.

Ed allora, direbbe Malthus, a che cosa servono queste gride di Conte e Speranza e i moniti di Borrelli e Brusaferro? Solo ad impedire alla Natura di fare il suo corso. Si preoccupino invece di prendere provvedimenti che accrescano affollamenti e promiscuità, come convegni e comizi.

Pensate che questa citazione di Malthus a proposito del diffondersi del coronavirus sia divertente ma un po’ surreale? Vi sbagliate. Oggi un ritorno in auge delle teorie del  reverendo inglese può contare su un campione che è un vero peso massimo, Donald Trump. Dopo aver dichiarato infatti nei giorni scorsi che la diffusione del coronavirus negli USA è una bufala inventata dai democratici,  ha annunciato che proseguirà  tranquillamente a tenere comizi elettorali.

Si è un po’ impressionato  solo quando un suo amico italianista, che aveva letto “I promessi sposi” ed era al corrente del caso di don Ferrante, morto di peste dopo averne negato la esistenza, lo ha informato che le prime vittime delle epidemie sono i citrulli.

*Sergio  Simeone, docente di Storia e Filosofia, è stato anche dirigente del Sindacato Scuola della Cgil

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