Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha voluto portare personalmente la sua solidarietà alla Cgil recandosi nella sede che ieri è stata assalita ieri da manipoli di facinorosi partecipanti al corteo anti-green pass (che hanno persino divelto e distrutto anche la telecamera di sorveglianza installata sull’ingrsso per cancellare le immagini dell’assalto) e ha manifestato il suo sentimento con un abbraccio al segretario Maurizio Landini (foto), oltre che con una stretta di mano, in segno di solidarietà. E’ scattato perciò un lungo applauso dei presenti: dirigenti e semplici iscritti.
“Ho ringraziato il presidente del Consiglio per una visita dal significato importante, una visita non scontata. Il presidente Draghi ha voluto segnalare la vicinanza del governo e delle istituzioni al sindacato per impedire che torni un passato che va evitato. Un messaggio particolarmente significativo“, ha detto Landini, che ha aggiunto: “Draghi ci ha informato della discussione nel governo sulle nostre richieste, sui temi aperti del confronto con il sindacato a partire dalla sicurezza nei luoghi di lavoro, il Recovery plan, la legge di bilancio. Il presidente del Consiglio ci ha informato che verrà definito un calendario di incontri nei prossimi giorni. Io ho fatto presente al presidente Draghi che sabato nel corso della nostra manifestazione avanzeremo la richiesta di scioglimento delle forze che si richiamano al fascismo, come prevede la Costituzione. Un provvedimento che consideriamo necessario e sul quale Draghi ha detto che ne discuteranno nei prossimi giorni. Per noi è una delle ragioni della manifestazione“, ha aggiunto Landini.
Anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha parlato dell’aggressione: “Esprimiamo una ferma condanna a quanto accaduto sabato e a qualsiasi forma di estremismo. Nessun profittatore deve trarre vantaggio dalla violenza. Credo che, assieme alle organizzazioni sindacali, la miglior risposta che possiamo dare è realizzare il patto per la crescita invocato anche dal premier Draghi. Potremmo non andare d’accordo, ma ricordiamo che andiamo tutti nella stessa direzione, ossìa il bene del Paese“.
Sulla vicenda anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, per deviare l’attenzione di su ciò che è accaduto ieri a Roma, tentando di rovesciare la “fritatta”: «Il governo – ha detto – può sciogliere le organizzazioni eversive. Perché il Pd, che negli ultimi 10 anni ha governato, non lo ha ancora fatto? Il governo se deve agire lo faccia. Draghi prenda provvedimenti che competono a lui e non al Parlamento. Ho già condannato quello che è successo sabato e manifestato solidarietà personalmente al segretario della Cgil Landini, e rinnovo la mia solidarietà alle forze dell’ordine che si ritrovano ad avere a che fare con soggetti che in piazza non dovrebbero stare. Noi siamo e restiamo il partito della legalità”.
Ma subito dopo la segretaria di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in sintonia con il capo della Lega, Matteo Salvini, ha tentato di “rigirare la frittata” dando la colpa di ciò che è accaduto ieri alla ministra dell’Interno, Lamorgese, puntualmente additata da entrambi i personaggi come… la responsabile delle violenze che organizzazioni della destra eversiva commettono.
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