di ENNIO SIMEONE – Movimentato episodio a Napoli in conseguenza dell’ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sull’obbigatorietà dell’uso delle mascherine in strada. Nella centrale via Roma una donna viene fermata da una pattuglia della Polizia e invitata ad indossare la mascherina, ma la signora si rifiuta, chiedendo ai poliziotti di mostrarle il testo della norma che impone questo obbligo anche quando si è a distanza da altre persone. Ma, di fronte al diniego, si allontana, inseguita da uno degli agenti e – secondo la denuncia – quando questi la raggiunge per tentare di bloccarla lei reagisce dimenandosi e colpendolo con uno spintone. Sopraggiungono altri mezzi della polizia e la donna viene costretta salire su una delle vetture di servizio per essere condotta in Questura in stato di fermo.
TUTTI DECIDONO TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO. BASTA!
Il seguito della vicenda è ancora da chiarire. Ma speriamo che non abbia conseguenze né per la donna né per gli agenti. Un commento, tuttavia, è d’obbligo: su questa faccenda dell’uso corretto delle mascherine esiste una grande confusione, con indicazioni contraddittorie fornite anche dai vari “esperti” intervistati a raffica su tutti i canali televisivi: virologi, infettivologi, immunologi, opinionisti professionisti e dilettanti, magistrati, in competizione con ministri, viceministri, sottosegretari, nonché sindaci e presidenti di Regione che, come se fossero dei “governatori”, emettono ordinanze non solo spesso in contrasto tra loro, ma di cui non si trova traccia scritta e per le quali non vengono indicati chiaramente coloro che hanno titolo per ordinarne l’attuazione e per applicarle.
Sono cose da paese di Pulcinella, dove tutti si sentono autorizzati a decidere tutto e il contrario di tutto, per di più comunicandolo magari in una comparsata televisiva da sceneggiata per il Teatro Margherita sulla prima telecamera che capita a tiro. Altro che “Italia culla del diritto”!
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