di LUCA DELLA MONICA – Colto da improvvisa (e in verità inspiegabile) fretta, il flemmatico presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato al Quirinale i presidenti di Camera e Senato invitandoli ad accelerare le procedure per l’esame e l’approvazione di una nuova legge elettorale, raccomandando anche che si arrivi a una normativa coordinata per entrambe le camere. Naturalmente ogni partito si è dichiarato d’accordo…scaricando la colpa del ritardo sugli altri.
I presidenti Pietro Grasso e Laura Boldrini si sono subito attivati, sicché si è stabilito che l’Aula della Camera inizierà l’esame delle proposte di legge elettorale nell’ultima settimana di maggio, a partire da giorno 29 maggio. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La presidente Laura Boldrini ha fatto appello ai gruppi perchè “l’esame del testo si concluda in tempo utile in commissione”. Sempre la conferenza dei capigruppo ha deciso che l’Aula della Camera esaminerà anche la manovra economica dal 29 maggio.
Il presidente della Repubblica ha anche chiesto che il Parlamento provveda sollecitamente a eleggere il giudice della Corte Costituzionale che deve essere ancora rimpiazzato. E il Parlamento in seduta comune è convocato per il prossimo 4 maggio alle ore 14 per provvedere. La presidente della Camera Laura Boldrini, riferendo di una intesa con il presidente del Senato Pietro Grasso, ha informato i gruppi che ove il 4 maggio non si arrivi ad eleggere il nuovo giudice della Consulta ci saranno nuove convocazioni del Parlamento in seduta comune giovedì. Boldrini ha inoltre chiesto ai gruppi di giungere alle “opportune intese” per indicare i 45 giudici aggregati per i procedimenti di accusa.
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