“Non piangiamoci addosso “ è divenuto il ritornello che il presidente del Consiglio ripete in ogni sede non solo all’Expo ma anche in occasione dei tanti incontri con gli studenti e gli imprenditori italiani che operano nei paesi che Renzi visita. Ultimo il Giappone. C’è da chiedersi se il segratario-presidente considera “piagnistei” la relazione Svimez sullo stato disastroso del Mezzogiorno oppure il forte appello lanciato da Roberto Saviano sul dramma della condizione meridionale, denuncia ripresa autorevolmente da Eugenio Scalfari nel suo” sermone” domenicale. Si è deciso a dare risposta con la convocazione di una direzione straordinaria del Pd dedicata ai problemi del sud. Resta ancora scoperto il ruolo della ministra Lanzetta, unico dicastero assegnato ad una calabrese, già generosa sindaco di Monasterace, ripetutamente presa di mira dalla ‘ndrangheta.
Non si tratta dunque di piagnistei, ma di insensibilità e inadeguatezza del governo e del partito di maggioranza già a partire dal rapporto con le diverse realtà regionali. A cominciare appunto dalla Calabria dove l’ex ministro per le regioni aveva accettato per poche ore il nuovo incarico di assessore subito abbandonato a causa di presenze inquietanti nella nuova giunta calabrese colpita poco dopo da numerosi provvedimenti della magistratura. Fatta salva l’esperienza pugliese di Emiliano, anche la condizione della Sicilia è in mezzo al pantano, con il presidente Crocetta che continua a manovrare in modo inverecondo e il Pd siciliano resta in una perenne palude. Anche la Campania non brilla per chiarezza e la guida di De Luca è legata più alla discussa personalità del personaggio, subìto da Renzi e dalla Boschi con disinvoltura e opportunismo.
Se questo è il quadro delle regioni del sud, tutte a governo Pd, c’è da sperare che la direzione nazionale non si lasci tentare da una sorta di scarica barile sulle colpe degli uni e degli altri. Né si trasformi in occasione per la resa dei conti tra maggioranza e minoranza. La condizione del sud è tropo drammatica per non richiedere e meritare un grande sforzo da parte di tutto il partito per proporre risposte coraggiose ed efficaci nell’immediato e una strategia di lungo periodo, da far comprendere all’intero Paese. Pannicelli caldi e misure propagandistiche potrebbero solo aggravare la situazione e rendere ancora più disperata la condizione di povertà delle famiglie, dei giovani e delle donne, senza futuro.
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