La scorsa notte fuori dal porto di Lampedusa è avvenuto il trasbordo (foto) (dalla nave Ocean Viking(della ong Sos Mediterranee) degli 82 migranti che saranno suddivisi tra 5 paesi europei (24 in Italia, 24 in Francia, 24 in Germania, 8 in Portogallo e 2 in Lussemburgo). Tutti sono stati accompagnati nell’hotspot dell’isola, dove in questo momento sono ospitate circa 200 persone, ciò più di quante ne può contenere. Ma nelle stesse ore altri 78 migranti sono arrivati con i cosiddetti barchini e raccolti dalle motovedette della Guardia di Finanza e altri 21 sono stati intercettati direttamente a terra sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli, mentre sono stati segnalati altri 8 arrivi sull’isolotto disabitato di Lampione. Altri 70 sono stati soccorsi a bordo di una barca a vela davanti alle coste calabresi. Il che vuol dire due cose: che le ‘navi madre’ sono ancora operative e che la rotta est che dai Balcani porta via mare in Italia è sempre più attiva.
L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini dice che questa «è una resa a chi vuole fare dell’Italia il campo profughi d’Europa», ma tace sul fatto che lui, mentre creava giganteschi «polveroni» propagandistici sull’alt a una nave delle ong, ignorava il crescente fenomeno degli «sbarchi fantasma», che, nel silenzio assordante del «capitano leghista», continuavano ad avvenire su vari punti delle coste italiane.
In realtà la questione è tutt’altro che risolta e non è detto che quando la prossima nave si presenterà davanti alle coste italiane – la stessa Ocean Viking ha già fatto sapere che tornerà immediatamente in zona Sar – le scelte saranno identiche, perché tra gli stessi alleati di governo le posizioni sono ancora distanti. Infatti, al Pd che esulta, con Dario Franceschini che parla della “fine della propaganda di Salvini sulla pelle dei disperati in mare”, risponde Luigi Di Maio: “C’è un grande equivoco sul fatto che sia stato assegnato un porto sicuro alla Ocean Viking per il semplice motivo che noi lo abbiamo assegnato solo perché l’Europa ha deciso di aderire alla nostra richiesta di prendere gran parte di quei migranti”. Come dire: senza accordo i migranti sarebbero rimasti ancora in mare.
Ora queste questioni devono trovare almeno provvisoriamente una risposta prima del vertice del 23 settembre a La Valletta, quando Malta, Italia, Francia e Germania tenteranno di trovare l’accordo politico per attuare quel “meccanismo temporaneo” che consenta di ridistribuire in automatico i migranti nei paesi disponibili senza dover ogni volta ricorrere a nuovi accordi.
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