Clamorosa svolta giudiziaria nella vicenda dei migranti bloccati nel porto di Catania sulla nave “Diciotti” della Guardia costiera: il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha deciso di indagare il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini per i reati (che appaiono piuttosto stravaganti) di “sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio”. Con Salvini ha indagato anche il capo di gabinetto del ministero dell’Interno dopo averlo interrogato oggi a Roma. Il fascicolo (che da procedimento contro “ignoti” passa a persone “note”) viene ora trasmesso, con i relativi atti, alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al Tribunale dei ministri, competente a giudicare un membro del governo.
Questa svolta giudiziaria appare singolare per non dire esagerata di fronte alla svolta che, contemporaneamente, ha avuto la vicenda della “Diciotti”: mentre i 17 migranti risultati malati venivano autorizzati a sbarcare per essere curati, il governo italiano riceveva dall’Albania e dall’Irlanda (due paesi che non fanno parte dell’Unione europea) e dalla Chiesa l’offerta di accoglienza di un’altra parte dei richiedenti asilo raccolti dalla nave della Guardia costiera italiana, frutto, questo, in definitiva, dell’azione condotta da Salvini. Il quale aveva detto che considerava ogni accusa rivoltagli sul suo comportamento in materia di migranti una “medaglia”.
Gli immigrati, si apprende da fonti del Viminale, sono stati portati in un centro a Messina, e poi cominceranno le operazioni di distribuzione che coinvolgeranno anche la Chiesa italiana oltre ad Albania e Irlanda. “Ringrazio la Chiesa” ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. “I migranti sbarcheranno nelle prossime ore. Abbiamo risolto il problema degli immigrati a Catania, lo abbiamo risolto in questi minuti e gli italiani non pagheranno una lira”, ha detto in serata, mentre oggi nel pomeriggio ne erano sbarcati 13 per motivi sanitari. Avrebbero dovuto essere in 17, ma 4 donne si sono rifiutate di scendere dalla nave Diciotti perché intendono farlo solo con i loro compagni per i quali, però, è necessaria una preventiva autorizzazione del Viminale.
Dei 13 i migranti, 6 uomini e 7 donne, scesi dalla nave cinque uomini anno la scabbia, oltre che soffrire di malattie respiratorie infettive come la polmonite o la tubercolosi, e il sesto un’infezione urinaria. I sei uomini sono stati portati nel centro di biocontenimento dell’ospedale Garibaldi centro. Si è anche appreso che sono state tutte stuprate in Libia le 11 donne, di cui 7 saranno ricoverate al reparto di Ginecologia del ‘Garibaldi’ di Nesima. I medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti di esseri umani.
La chiesa italiana, a partire dai vescovi fino alle associazioni cattoliche come la Caritas, si farà carico di un centinaio di migranti della nave “Diciotti”. “Si tratta di una soluzione concordata con il ministero dell’Interno per sbloccare una situazione dolorosa e insostenibile”, spiega all’Adnkronos don Ivan Maffeis, responsabile della comunicazione della Cei: si è arrivati ad adottare questa soluzione “per mettere fine a una vicenda dolorosa, sotto gli occhi di tutti da troppo tempo e si è preferito considerare una priorità le condizioni di salute dei profughi a bordo della Diciotti”.
In Albania andranno in 20. A dirlo con un tweet il ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi, che ringrazia quel paese per il “segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall’Italia”. “Non possiamo sostituire #Europa, ma siamo sempre qui – twitta il ministro degli Esteri albanese, Ditmir Bushati -, dall’altra parte di un mare dove una volta eravamo gli Eritrei che soffrivano per giorni e notti in mezzo al mare, in attesa che l’Europa si svegliasse! Ieri l’Italia ci ha salvato e oggi siamo pronti a dare una mano”.
IN IRLANDA 20 o 25 – “Posso confermare che il ministro della giustizia Charlie Flanagan e io abbiamo concordato che l’Irlanda accetterà 20-25 migranti della “Diciotti”, fatte salve le consuete condizioni e il controllo – twitta il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney -. La solidarietà europea è importante e questa è la cosa giusta da fare. I lavori proseguono con i partner Ue per soluzioni più sostenibili”.
LO SCONTRO ITALIA-UE – “Visto che in Europa sanno dire solo ‘no, no, no’, quando arriverà il momento di votare i loro bilanci, noi diremo ‘no, no, no’. La musica è cambiata” ha detto in serata Salvini. “C’è un bilancio che l’Europa dovrà approvare all’unanimità per spendere i soldi che gli diamo, il voto dell’Italia non c’è e non ci sarà” aveva già anticipato nel pomeriggio. “Non è l’Italia che ha bisogno dell’Europa è l’Europa che ha bisogno dell’Italia – ha conclude Salvini -. Fino a ieri l’Europa ha spremuto l’Italia come un limone, prendendo miliardi di euro e danneggiando i nostri agricoltori, pescatori, commercianti, lavoratori, risparmiatori, pensionati. Adesso la musica è cambiata, non c’è più un governo schiavo, non c’è più un governo complice, non c’è più un governo di servi. C’è un governo che non deve dire grazie a nessuno ma difende gli interessi dell’Italia. Questo vale per le concessioni dei signori Benetton e per i voti in Europa”.
Commenta per primo