MISURE ANTI-PANDEMIA/ Il Governo ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 marzo dopo l’allarme per i 128 morti di covid nelle ultime 24 ore. Queste le regole alle quali attenersi

Il Consiglio dei ministri ha deciso di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 marzo perché – come è sancito nella motivazione – “l’attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività“. La decisione è stata assunta dopo che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità era arrivato questo allarme: “Tsunami di contagi: governi agiscano subito” .

I dati sulla variante Omicron sono infatti in crescendo: 2.127 casi confermati in Europa, 27 in Italia. Il provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri, che si compone di 11 articoli, proroga tutte le misure legate all’emergenza ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. La bozza del decreto  precisa che “nell’esercizio dei poteri derivanti dalla dichiarazione dello stato di emergenza” il Capo del Dipartimento della protezione civile e il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19″ (il generale Figliuolo) adottano “anche ordinanze finalizzate alla programmazione della prosecuzione in via ordinaria delle attività necessarie al contrasto e al contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-19”.  Il provvedimento viene ritenuto necessario a causa dell’evolversi della situazione epidemiologica, che è considerata una situazione emergenziale persistente e che pertanto ricorrono i presupposti per la proroga dello stato emergenza dichiarato con le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, del 29 luglio 2020, del 7 ottobre 2020, del 13 gennaio 2021 e del 21 aprile 2021, e prorogato con l’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 settembre 2021, n. 126″.

Nel dl si sottolinea “la straordinaria necessità e urgenza di adeguare i termini relativi al quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del predetto virus”. Da qui “la necessità di provvedere alla proroga e alla definizione di termini di prossima scadenza connessi all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.  La nuova stretta varata dal Cdm per frenare la nuova ondata anti-Covid si concentra su chi fa ingresso in Italia dall’estero. A volere il cambio di passo, si apprende da fonti di governo, sono stati soprattutto i ministri della Salute e degli Esteri, Roberto Speranza e Luigi Di Maio.

Per chi arriva anche da Paesi dall’Ue, ma non è vaccinato, non sarà sufficiente mostrare il tampone negativo per circolare in Italia, ma si incorrerà nell’obbligo di quarantena. Non solo. Anche ai vaccinati verrà chiesto di mostrare l’esito di un tampone negativo.

Con il decreto legge  varato dal Consiglio dei ministri vengono poi prorogate le misure sui lavoratori fragili e sui congedi parentali per i genitori di figli in quarantena o positivi al Covid. Viene inoltre prorogata fino al 31 marzo 2022 la piattaforma informativa nazionale per la distribuzione dei vaccini. “Al fine di consentire i servizi di assistenza alle funzionalità della piattaforma informativa nazionale” nonché “per far fronte agli oneri accessori connessi con il funzionamento della stessa, è autorizzata la spesa di 20.000.000 di euro per l’anno 2022”.

Fino al 31 marzo 2022 sono prorogati i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Con decreto ministeriale, “da adottare entro trenta giorni, sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 31 marzo 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto”.

Lo stanziamento del governo di 45 milioni per garantire fino al 30 settembre 2021 la possibilità, soprattutto ai giovani, di effettuare i tamponi a prezzi calmierati viene prorogato per tutto il 2022. È quanto riporta l’articolo 4 del decreto riguardo “l’esecuzione di test antigenici rapidi a prezzi calmierati e gratuitamente”. All’articolo 5 del decreto-legge 23 luglio 2021 – si legge – vengono apportate le seguenti modificazioni: le parole “la spesa di 45 milioni di euro per l’anno 2021” sono sostituite dalle seguenti: “la spesa di 45 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022” e le parole “per il medesimo anno” sono sostituite dalle seguenti: “per i medesimi anni”.

 La bozza di decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza fa slittare al 31 marzo la possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, “su specifiche  parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso”: dalla chiusura di strade e parchi, cinema e teatri, allo stop alle cerimonie, fino al lockdown e alla quarantena “ai soggetti che hanno avuto contatti” a rischio. La bozza prevede anche la proroga della norma che stabilisce i criteri per le zone bianca, gialla, arancione e rossa.

L’ipotesi che circola in queste ore in ambienti di governo. è quella di estendere l’obbligo di mascherine all’aperto, nel periodo delle festività, a tutto il territorio nazionale. L’ipotesi sarebbe sostenuta da alcuni esponenti dell’esecutivo, ma il decreto sullo stato d’emergenza non contempla una norma in tal senso.

IL DECRETO IN 11 ARTICOLI
La bozza di decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza fa slittare al 31 marzo la possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, “su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso”: dalla chiusura di strade e parchi, cinema e teatri, allo stop alle cerimonie, fino al lockdown e alla quarantena “ai soggetti che hanno avuto contatti” a rischio. La bozza prevede anche la proroga della norma che stabilisce i criteri per le zone bianca, gialla, arancione e rossa.

Fino al 31 marzo 2022 sono prorogati i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Lo prevede la bozza del dl sul Covid. Con decreto ministeriale, “da adottare entro trenta giorni, sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 31 marzo 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto”.

Nasce un’infrastruttura, presso un sito militare, per “lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali”. Lo prevede la bozza di decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza Covid. Vengono stanziati 6 milioni per il 2022 “per la realizzazione e l’allestimento, da parte del ministero della Difesa, dell’infrastruttura presso un sito militare”. L’obiettivo è “assicurare il potenziamento delle infrastrutture strategiche per fronteggiare le esigenze connesse all’epidemia da Covid-19 e garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future”.

Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato alla guida del Comando operativo di vertice interforze (Covi).  Il Consiglio dei ministri, viene spiegato, ha approvato all’unanimità la nomina proposta dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Figliuolo resta commissario straordinario all’emergenza Covid e il decreto sulla proroga dello stato d’emergenza fino al 31 marzo, proroga anche i poteri del commissario, a partire da quelli di ordinanza.

Nell’esercizio dei poteri derivanti dalla dichiarazione dello stato di emergenza, il capo del Dipartimento della Protezione civile e il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, “adottano anche ordinanze finalizzate alla programmazione della prosecuzione in via ordinaria delle attività necessarie al contrasto e al contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-19”. Lo si legge nella bozza del decreto Covid approvato in Consiglio dei ministri.

E’ confermato lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas nel primo trimestre 2022. Lo ha detto il ministro Daniele Franco in Cdm, a quanto si apprende da fonti governative. Di questi fondi 1,8 miliardi annullano gli oneri generali di sistema per le utenze fino a 16kwh, 600 milioni servono ad abbassare l’aliquota Iva per il gas al 5 %, inoltre per il gas gli oneri di sistema sono azzerati per tutti, per le famiglie svantaggiate gli aumenti sono annullati con 900 milioni.

Il Cdm non ha approvato alcuna misura che contempli obbligo di utilizzare mascherine all’aperto.

Al provvedimento del Governo si oppone la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, secondo cui “se lo stato di emergenza dura più di due anni è un controsenso logico e linguistico. Credo che il governo oggi debba riuscire a combattere l’epidemia ripristinando i diritti. Comincia a crearsi un problema per la democrazia. Gli unici a difendere la Costituzione siamo rimasti noi di FdI”.

I DATI DI OGGI CHE HANNO MESSO IN ALLARME IL GOVERNO

I dati di oggi sul decorso dell’epidemia in Italia hanno contribuito a creare allarme nel governo. Eccoli in sintesi:  sono 20.677 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 12.712); ma ancor più allarmante è il numero delle vittime: ben 120 contro i 98 di ieri. Non si registravano 120 morti dal 28 maggio scorso, quando i decessi furono 126. L’ultimo picco si era registrato il 10 dicembre scorso, quando le vittime erano state 118. Secondo i dati del ministero, sono 776.363 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 313.536. Per fortuna c’è stato un calo del tasso di positività, al 2,66% (ieri era superiore al 4%). Sono invece 863 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 7 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 93. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 7.163, ovvero 212 in più rispetto a ieri.

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