di MARCO VALERIO/ Evidentemente era scritto dovesse essere la gara di Maverick Vinales: così è stato. Nemmeno il ritardo causato dal maltempo ha rallentato la concentrazione del giovane spagnolo della Yamaha, che nella prima gara della stagione non si è fatto distrarre nemmeno dall’incredibile pioggia nel deserto. Alla prima gara con la Yamaha, il ragazzo proveniente dalla Suzuki si è permesso di mettere in fila la Ducati di Andrea Dovizioso e soprattutto il compagno di squadra Valentino Rossi, autore di una buona rimonta, ma spuntato nel finale. Peccato per Andrea Iannone, caduto a 10 giri dal termine mentre era in lotta con loro. Quarto posto per Marc Marquez, calato nel finale. Bel sesto posto per l’Aprilia di Espargaro. Undicesimo Lorenzo.
La pioggia dopo aver cancellato le qualifiche ha condizionato anche la corsa. La gara infatti è partita con 45 minuti di ritardo a causa di una leggera pioggerellina che ha bagnato leggermente la pista. Dopo un primo rinvio, la direzione gara ha provato a dare l’ok ma tre curve bagnate hanno convinto i piloti a un nuovo stop. E così si è arrivati fino ai tre quarti d’ora di ritardo prima della vera partenza.
Scatto Zarco, poi la caduta. Allo start, col dubbio dell’umido in quelle tre curve, tutti sono stati prudenti tranne il francese Zarco, che con la sua Yamaha ha preso la testa e ha provato a distanziare un gruppetto formato da Marquez, Dovizioso e Iannone, con Vinales e Rossi leggermente staccati. Jorge Lorenzo, invece, penalizzato da un piccolo errore, si è ritrovato in retrovia e ha dovuto disputare una gara difficile, chiudendo solo 11°. Zarco ha però forzato e dopo pochi giri è caduto. Così Dovizioso ha preso il comando inseguito da Marquez e Iannone. Ma l’abruzzese a 10 giri dalla fine è scivolato, lasciando strada libera alle due Yamaha di Vinales e Rossi che si sono fatte sotto. E qui si è vista tutta la stoffa del predestinato spagnolo.
Il trionfo di Vinales. Giro dopo giro l’iberico si è avvicinato a Dovi, lo ha ingaggiato e ha dato vita a un bellissimo duello. Il forlivese è rimasto in lotta grazie al motore della sua Ducati. Ma quando si è entrati nella parte mista, Maverick ha soltanto aspettato il momento più adatto per portare l’attacco decisivo. E ha vinto. Un problema vero per tutti gli avversari: perché quest’anno guida una Yamaha.
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