di MARIO MEDORI/ Sono passati pochi minuti dall’ultimo lampo di Bolt, l’uomo che ha cambiato la storia della velocità, ma che non ha chiuso con la vittoria sperata, da lui e da tutto il mondo incollato alla tv per assistere al gran finale del “Lampo”. Nessuno, sul web sembra interessarsi alla sconfitta di Bolt, il finale in cui nessuno voleva credere: oro a Gatlin, argento a Baby Coleman e bronzo a Usain. Piuttosto c’è chi se la prende senza mezzi termini con il vincitore. Il Mail on Sunday twitta immediatamente la propria vetrina dello sport che recita: “Insulto finale, che dopato”. Aggiungendo che la vittoria del 35enne americano lascia l’amaro in bocca. “Bolt non sarà ricordato per questa notte”, è la sentenza finale. Anche l’ex attaccante inglese Michael Owen la pensa così e nel suo post scrive: “Nessuno l’ha visto succedere, nessuno voleva che succedesse #Gatlin”. L’ex capitano della nazionale irlandese di rugby, Brian O’Driscoll non si risparmia: “Ero così emozionato per questa gara e come sportivo mi sento derubato. Non ci sarebbe potuto essere risultato peggiore. Potevo tollerare che Bolt perdesse, ma non da un impostore. #illatooscuro dello sport”. Tanti quindi, nel mondo, gli “orfani” del giamaicano (nella foto: l’arrivo.
Il mondo dello sport “scioccato” per l’ultima di Bolt. Lo juventino Paulo Dybala ringrazia via Twitter: “Hai fatto felici milioni fans, sei stato un grande esempio. Grazie Usain Bolt”. Anche Nico Rosberg, ritiratosi un anno fa dalla Formula 1 dopo la vittoria del Mondiale con la Mercedes riconosce la grandezza del fenomeno giamaicano: “Ho appena visto l’ultimo Usain Bolt. Grandissimo rispetto per tutto ciò che hai conquistato in carriera, sarai sempre una gioia da vedere. Buon ritiro”. Dunque, scioccato dalla sconfitta e proiettato nel dopo-Usain in una decina di secondi, il mondo dello sport si ritrova orfano. Pelè, altra leggenda dello sport, dichiara: “L’ho sempre ammirato molto, sarà difficile ritrovare un altro come lui nello sport”. Sebastian Coe, che adesso dirige la Iaaf, lo paragona addirittura al “Più Grande” dicendo: “Non penso ci sia un altro uomo di sport dopo Mouhammad Ali, che abbia colpito così tanto l’immaginario della gente”. Sergej Bubka, il mito del salto con l’asta ha solo parole di stima per il giamaicano che ha corso gli ultimi 100 metri della carriera: “Si è dimostrato un grande campione fin da subito, un atleta molto amato e rispettato dai suoi stessi colleghi”.
Ora per l’uomo più veloce del mondo è tempo di rallentare. Simone Biles, pluricampionessa mondiale e olimpica di artistica attraverso la telecamera dice: “Ehi, Usain sono triste perché ti ritiri, ma so che questo è un momento che arriva per tutti noi prima o poi. Adesso, mi raccomando: vai piano!”. Maurice Greene, campione olimpico dei 100 a Sydney e tre volte mondiale: “Costringe i rivali a controllarlo, a subire ogni suo movimento, sì a subire, perché sono condannati a farlo, non riescono a liberare la loro mente dalla sua presenza. E’ un campione ingombrante”. John Smith, l’allenatore di Greene e tanti altri sprinter: “Bolt ha aperto una nuova era dello sprint. Prima di lui Carl Lewis aveva cominciato ad accendere l’attenzione del pubblico in modo diverso con il taglio di capelli alla Grace Jones. Usain ha saputo trovare il modo migliore di comunicare con il pubblico, lui sembra dire alla gente divertiamoci assieme”.
Gli azzurri rendono omaggio a Bolt. Filippo Magnini è stato re dei 100 ma in piscina, stile libero: “E’ un atleta che ha vissuto la sua vita come la mia… 100 metri alla volta. Unico come atleta e speciale come persona per come l’ho conosciuto. A Roma gli avevo regalato la cuffia e mi ha chiesto di autografargliela: ero onorato e incredulo”. Vincenzo Nibali è convinto che finisca un’era: “Non si è limitato a vincere ma ha segnato un’epoca. Ci sarà sempre un pre-bolt e un dopo-bolt”. Valentina Vezzali con la “saetta” ha vissuto l’atmosfera olimpica: “Adesso inizia una nuova vita. Forse più bella. Vivila con la stessa voglia di fare baldoria che avevi a Londra quando dietro me e dietro noi italiani portavi la bandiera della tua Giamaica. Quanta allegria nei tuoi occhi. La stessa che ci hai regalato dopo ogni tuo record! Grazie Usain”. Infine, Javier Zanetti, capitano dell’Inter del Triplete, grande uomo di sport che è sempre stato affascinato da Bolt: “Un grande, con una straordinaria forza mentale. Parliamo di uno dei più grandi di tutti i tempi. Non sarà più in gara ma la sua esperienza sarà utile al mondo dello sport”. Usain Bolt, una leggenda dell’atletica.
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