La medaglia che mancava a lei e all’Italia del nuoto declinato al femminile. Una Federica Pellegrini in formato spaziale trascina la 4X200 sl a un podio storico ai Mondiali di Kazan: un bis d’argento per l’olimpionica, dopo il secondo posto nella gara individuale, un inedito per le azzurre della staffetta che dopo cinque finali, in altrettante edizioni dei Mondiali, riescono a mettere a segno l’impresa nella città russa.
Poker d’assi. Una quaterna quella composta da Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti e Federica Pellegrini (tutte e 4 nella foto Afp-Gazzetta dello Sport), impreziosita dall’ultima e straordinaria frazione di “Superfede”, capace di rimontare dal quinto al secondo posto, lasciando onde e amarezza a Gran Bretagna, Svezia e Cina. Un secondo posto in 7’48″41 che vale oro per le azzurre, alle spalle delle statunitensi guidate da Missy Franklin e Katie Ledecky, in 7’45″37. Terza la Cina in 7’49″10, che ha scavalcato la Svezia, lanciatissima dall’inizio e crollata nel finale.
Poker di medaglie per l’Italia in vasca. È la quarta medaglia azzurra in vasca a Kazan dopo gli argenti della Pellegrini nei 200 sl, Gregorio Paltrinieri negli 800 sl e il bronzo della staffetta 4×100 sl maschile. E c’è grande attesa per i 1500 di Paltrinieri che chiuderanno la rassegna iridata. Le azzurre campionesse d’Europa avevano centrato l’accesso in finale con il miglior tempo, ma in finale si sono superate.
La meravigliosa gara delle staffettiste azzurre. Mizzau ha aperto la staffetta chiudendo quarta con 1’57″50; poi il testimone è passato a Musso (settimo tempo in 1’58″66); Masini Luccetti lanciata si supera e in 1’57″52 riporta le compagne al quinto posto. Ma è la Pellegrini che ingrana la marcia e completa l’opera con una frazione da brividi in 1’54″73 (seconda solo a quella della Sjostroem 1’54″31). Il bronzo non basta e così l’olimpionica fa meglio anche della neo campionessa dei 200 sl Ledecky trascinando tutte fino all’argento. Al quinto tentativo dunque le azzurre possono far festa, in precedenza ci avevano provato a: Roma 1994, settimo posto; a Fukuoka 2001, sesto; a Roma 2009, quarto e nella quaterna c’era la Pellegrini e a Barcellona 2013, settimo posto. Ci voleva Kazan per la grande festa, che esplode tra le ragazze con abbracci e selfie sul podio.
Pellegrini raggiante. Esulta la campionessa di Spinea che, lo ha sempre detto, a questa medaglia ci teneva troppo: “Solo inclinando tutti i pianeti al giorno giusto e all’ora giusta potevamo farcela. Sono soddisfatta, contenta, in gara non ho capito niente. Addirittura un argento, una medaglia totalmente inaspettata. Finalmente però una medaglia a cui abbiamo sempre creduto. In acqua mi ripetevo di non mollare. Tutte le mie compagne hanno dato il massimo, anche se sinceramente eravamo preparate al peggio. È stato il primo risultato concreto a livello mondiale visto che fino ad oggi lo avevamo fatto solo a livello europeo ma posso dire che ci abbiamo sempre creduto”. E così nel palmares infinito di Federica Pellegrini si aggiunge anche questo argento, inseguito, voluto e costruito con la grinta e il talento di una campionessa stellare.
Pallanuoto, dopo il Setterosa cade anche il Settebello. Come per le ragazze, in semifinale si infrange il sogno dell’Italia maschile di pallanuoto. La squadra azzurra allenata da Alessandro Campagna è stata infatti sconfitta 10-6 (parziali 4-0, 4-2, 1-2, 1-2) dalla Serbia che sabato alle ore 21 contenderà il titolo iridato alla Croazia. Mentre, l’Italia scenderà in vasca alle 19,30, sempre sabato, nella finale per il terzo posto contro la Grecia. Speriamo almeno nel bronzo.
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