La linguaccia d’ordinanza per dire che sì, anche a Kazan, la bracciata da finale è la sua. Federica Pellegrini è sempre lei: dal mondiale di Montreal, tinto d’argento, sono passati dieci anni e la campionessa azzurra della vasca si conferma sempre regina. Perchè ai mondiali russi accede alla finale dei 200 stile da numero uno, con il miglior tempo di 1’56″23 e davanti alla concorrenza agguerrita dell’americana iridata Missy Franklin, seconda in 1’56″37, e di quella della sorpresa cinese, Shen Duo (1’56″44).
Compleanno con finalissima. Candeline in vasca per l’azzurra che arriva all’appuntamento con un’altra pagina di storia comunque con una ricorrenza da festeggiare: perchè oggi (mercoledi 5 agosto) quando proverà a non invertire la tendenza delle ultime rassegne iridate dal 2005 in poi (sempre a medaglia, con la storica doppietta d’oro 200-400 sl in casa a Roma 2009) Federica festeggera il suo 27° compleanno. L’azzurra, primatista mondiale in 1’52″98, ha gestito la semifinale con una gara tutta in progressione che l’ha portata prima al quinto posto, poi al quarto fino al primo nella virata ai 150 metri.
La Pellegrini però non si illude. In finale dice Federica: “Sarà battaglia vera, lotta fino alla fine. Ci vorranno cuore, testa, anima, forza e magari una spinta dall’alto. Non credevo di fare il miglior crono, perchè pensavo che la seconda semifinale fosse più veloce. Però ci speravo perchè non volevo entrare ultima e spogliarmi in fretta prima della finale”. Ricordiamo che da cinque edizioni iridate la Pellegrini va sempre sul podio nei 200, argento nel 2005, bronzo nel 2007, oro nel 2009 e 2011, argento nel 2013. Un palmares straordinario, da migliorare.
Lotta fino all’ultima bracciata. Nella bagarre per il podio ci sarà anche Katie Ledecky (in finale con il sesto tempo di 1’56″76): la diciottenne di Bethesa nel Maryland poco prima di ributtarsi in acqua ulteriormente migliorato il suo record del mondo nei 1500 sl portandolo a 15’25″48. Federica Pellegrini ne è consapevole: “Tra le favorite ci sarà anche lei; ha fatto il mondiale venti minuti prima e avrà sicuramente una marcia in più”. Una sfida che vedrà le regine della specialità battersi per l’oro: “Tutte abbiamo tirato e nessuna si è nascosta – aggiunge Federica- mi sono regalata una finale bellissima per il mio compleanno. Ora avrò mezza giornata per recuperare al meglio e presentarmi al massimo delle forze”. E mercoleri riflettori puntati anche su Gregorio Paltrinieri, che si gioca un posto sul podio negli 800 sl: il campione di Carpi ha chiuso con il secondo crono di 7’45″15, anche per lui come per la “Divina” la medaglia non è solo un sogno.
Pallanuoto, Settebello da urlo. Impresa del Settebello azzurro. Come nel torneo femminile, Italia in semifinale. I ragazzi di Sandro Campagna battono i campioni del mondo in carica dell’Ungheria 8-7 (2-2, 2-1, 1-2, 2-3) e si qualificano per le semifinali. Gli azzurri vincono una partita estremamente complicata, decisa dai gol di Luongo: a uomini pari per il 5-5 sulla sirena del terzo parziale e in superiorità numerica (come tutti gli altri del match) per l’8-6 a 3’40 dalla fine. Velotto commette secondo fallo grave e Hosnyansky segna il gol del 7-8. Figlioli esce per tre falli e Tempesti fa il miracolo su Szivos. Gli azzurri recuperano palla a quattordici secondi dal termine. Campagna chiama timeout. Ma non c’è tempo, è semifinale (nella foto LaPresse: Luongo).
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