Otto mondiali, mancava solo l’oro. A 30 anni e nell’ultima rassegna iridata di una carriera da incorniciare, Tania Cagnotto ha trovato l’avvitamento migliore per il lieto fine. Prima nel trampolino basso, davanti alle cinesi, finalmente campionessa del mondo dopo le sette medaglie già conquistate (3 argenti e 4 bronzi) e quel titolo spesso sfiorato ma finora mai finito in bacheca.
Un sogno che si avvera. A Kazan, la bolzanina figlia d’arte, una vita trascorsa a metà tra cielo e acqua, corona il sogno che non baratterebbe nemmeno con un podio olimpico, adesso l’ultimo tabù rimasto da sfatare. “È il giorno più felice della mia vita, ho realizzato uno dei miei sogni: sono al settimo cielo”, ha esultato pronunciando a caldo queste parole la campionessa dei tuffi. E sul podio sono state lacrime, di gioia, dopo le tante pure versate per quei centesimi di punto che a volte le hanno negato medaglie importanti, o come i due quarti posto ai Giochi di Londra che hanno reso amare le sue Olimpiadi.
Una gara esemplare quella di Tania. Il metro di Kazan azzurro si tinge del metallo più prezioso grazie a una gara perfetta, di slancio, tecnica e di controllo perchè con i dieci punti di vantaggio con cui è arrivata all’ultimo tuffo, la Cagnotto ha potuto controllare, senza rischiare. Il punteggio finale di 310,85 la mette davanti alle regine della specialità, le due cinesi Shi Tingmao, argento a 1,65 punti dall’azzurra, e He Zi bronzo a 10,55 punti.
Un alloro che agli azzurri mancava da 40 anni. Un trionfo che l’Italia dei tuffi ai mondiali aspettava da 40 anni, perchè dopo i titoli vinti da Klaus Dibiasi a Belgrado 1973 e Cali 1975 nulla più. Quanto alle donne, Tania è stata da sempre la prima a vincere medaglie in rosa: in Europa ha battuto quasi sempre tutte, collezionando 17 ori. E ora il titolo, che arriva nonostante le molte delusioni, ultima quella in avvio di questi mondiali in Russia, con il quinto posto nel sincro con Francesca Dallapè.
Un oro che parte da lontano. Un oro che nasce da una lunga rincorsa mai abbandonata: a Barcellona due anni fa era arrivata a un soffio da He Zi, solo un decimo di punto l’aveva divisa dal titolo. Stavolta davanti alle asiatiche c’è lei, con una gara memorabile, in testa fin dall’inizio: tiene lontane le rivali, fa il vuoto con 10.65 di vantaggio prima dell’ultimo salto: uno e mezzo rovesciato che le vale 61.20 punti e i piedi nella storia. Poi le lacrime, l’abbraccio con tutta la famiglia dei tuffi che tifa, soffre e gioisce per la sua campionessa: a bordo vasca c’è papà Giorgio, nemmeno lui era riuscito nonostante le tante medaglie ad agguantare l’oro mondiale.
La gioia del ct e della famiglia Cagnotto. Sorride Giorgo Cagnotto: “Gara perfetta. Se faceva l’uno e mezzo rovesciato come nei preliminari avrebbe ottenuto un punteggio assurdo. È una medaglia pazzesca. La prima d’oro mondiale femminile e di famiglia. Avanti alle cinesi. Dalla grande qualità”. E lei ringrazia tutti, compresa la mamma, Carmen Casteiner. A Kazan ci sono ancora i tre metri da fare e la Cagnotto dice: “Ci arrivo godendomela”
Programmi futuri. l’ultimo anno di allenamenti e gare della sua vita: l’Olimpiade di Rio 2016 è infatti la battaglia finale che la campionessa di Bolzano si è prefissata. Poi basta il su e giù dai trampolini, basta con l’acqua: sarà il tempo delle nozze con Stefano e dell’inizio di una nuova vita. Ma con l’oro di Kazan è e resterà sempre la regina dei tuffi, finalmente anche il mondo si inchina a Tania: un’azzurro d’oro.
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