La Francia ha battuto l’Italia 32-10. I transalpini sono passati in vantaggio nei primi minuti riuscendo a mantenere e aumentare il distacco nel corso della partita. Nel secondo tempo l’Italia è riuscita a segnare una meta con Venditti. Gli Azzurri hanno commesso molti falli, soprattutto nel primo tempo, concedendo così molti calci piazzati alla Francia, che è riuscita a segnare due mete. L’Italia adesso giocherà la sua prossima partita contro il Canada sabato 26 settembre alle 15.30.
LE NOTIZIE PRECEDENTI: L’ESORDIO DEI PADRONI DI CASA E LA CERIMONIA INAUGURALE
Si sono aperti a Twickenham, in terra d’Albione, i Mondiali di rugby edizione 2015: l’Inghilterra padrona di casa all’esordio ha battuto senza problemi Fiji 35-11. E gli Azzurri? Una sfida con gli All Blacks tra un mese (17 ottobre) a Cardiff per i quarti di finale. I Mondiali dell’Italia del rugby, quelli della “quinta volta” del recordman di partecipazioni Mauro Bergamasco, cominciano con questo sogno nel cassetto. Realizzarlo, arrivando secondi nel gruppo D e guadagnandosi quindi il confronto diretto contro i sicuri vincitori del girone C, vorrebbe dire raggiungere un traguardo storico finendo tra le prime 8 del pianeta, impresa finora mai riuscita agli azzurri da quando la Coppa del Mondo è nata nel 1987. Ma la squadra di Brunel, tra polemiche recenti e assenze illustri, deve crederci perchè vuole battere anche i pronostici dei bookmaker di qui, che la indicano perdente con le due rivali più dure del gruppo D, la Francia contro cui gioca domani nel tempio di Twickenham (preso letteralmente d’assalto per la gara inaugurale Inghilterra-Fiji) e l’Irlanda che molti indicano come probabile semifinalista visto che non è mai stata così forte, nonostante il ritiro un anno fa di una leggenda come O’Driscoll.
Sogno azzurro. L’Italia è la grande incompiuta del rugby che vorrebbe finalmente realizzarsi e che si presenta anche in questo Mondiale con un ct sicuro partente comunque vada, situazione che già l’ha penalizzata in passato. Ma quel Brunel che se ne andrà dopo il prossimo 6 Nazioni giura che i suoi non si faranno condizionare. Piuttosto potrebbe aver lasciato strascichi fastidiosi la vertenza d’inizio raduno premondiale, quando gli azzurri rifiutarono di allenarsi e venne fuori la storia dei premi legati principalmente al rendimento, e quindi ai risultati. Se ne sono sentite di tutti i colori, poi tutto sembra essere stato ricomposto, e c’è anche chi, come Castrogiovanni, destinerà ogni somma percepita a due enti benefici per l’infanzia.
Ora si fa sul serio. Dopo i test estivi contro Scozia e Galles, con più ombre che luci nonostante la buona prestazione di Cardiff, non rimane che affidarsi al responso del campo contro una Francia anche lei con il ct (Saint-Andrè) in partenza e divisa da polemiche. Ma giova ricordare che 4 anni fa, in una situazione identica (allora il tecnico che stava per lasciare era Lievremont), fu capace di arrivare a un soffio dal clamoroso trionfo, perdendo 9-8 in finale contro la Nuova Zelanda. Si tratta quindi di un avversario da prendere con le molle, come si è visto anche l’inverno scorso a Roma nell’ultimo 6 Nazioni. I “Coqs” potrebbero comunque essere condizionati dalla pressione di essere favoriti non solo nel match ma anche per il superamento del turno. Per l’Italia invece l’handicap sarà l’assenza dell’infortunato Parisse, che si spera di recuperare per la partita di sabato 26 a Leeds contro il Canada.
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