INSALATA RUSSA/ Russia, un popolo in festa per uno storico traguardo: i quarti di finale. Ciao Spagna. La Croazia vola come 20 anni fa. Rigori e portieri grandi protagonisti

di FABIO CAMILLACCI/ Ai Mondiali di Russia 2018 proseguono i colpi di scena: dopo Germania, Argentina e Portogallo, esce anche la Spagna. Un campionato del mondo dunque sempre più senza big se consideriamo che Italia e Olanda non si sono nemmeno qualificate, ma sempre molto emozionante; anche se nella seconda giornata dedicata ai quarti di finale sono andate in scena partite non proprio belle. Fa festa la Russia: davanti al “delfino” di Putin, Medvedev (lo “Zar” era assente), i padroni di casa battono ai rigori la Spagna dopo l’1-1 di tempi regolamentari e supplementari. Vantaggio iberico grazie a un’autorete, pareggio di Dzyuba su un giusto calcio di rigore concesso per netto fallo di mano di Piquè su incornata dello stesso attaccante russo. Nei quarti ora ci sarà Russia-Croazia. I croati, infatti, sempre grazie alla lotteria dei calci di rigore, hanno eliminato la Danimarca dopo un altro 1-1 maturato in 120 minuti di gioco.

Record per la Russia. Alla fine è festa grande, russi impazziti di gioia per un nuovo traguardo storico raggiunto: i quarti di finale di un Mondiale da quando la Russia non è più U.R.S.S. Col regime sovietico invece il massimo fu raggiunto col quarto posto a Inghilterra 1966. Erano già felici per essere riusciti finalmente a superare i gironi dopo tanti fallimenti, figuriamoci adesso. Meriti alla Russia ma demeriti, e tanti, alla Spagna: 80% di possesso palla, più di mille passaggi, un solo gol e pochi tiri in porta. A cosa serve il “tiki-taka” esasperato se poi non finalizzi le azioni? A monte però le colpe sono tutte della Federcalcio spagnola che ha deciso di esonerare il c.t. Lopetegui alla vigilia dei Mondiali, sostituendolo peraltro con uno che di mestiere non fa l’allenatore ma il direttore sportivo, al massimo il direttore tecnico. La Spagna reduce da tanti risultati utili consecutivi non può uscire contro una squadra modesta, seppur tignosa, come la Russia. Una volta pareggiato i russi hanno puntato dritti ai tiri dal dischetto dove l’eroe è stato il para rigori Akinfeev (nella foto Eurosport: mentre para uno dei due rigori alla Spagna).

Portieri para rigori protagonisti anche di Croazia-Danimarca. In apertura di gara botta e risposta con Mandzukic che replica al gol lampo di Jorgensen. Poi tanto tatticismo con la Danimarca sulle sue un po’ come la Russia. Danesi più spregiudicati nei due overtime, anche se nei supplementari l’occasione più grande capita alla Croazia a pochi minuti dal termine: invenzione del solito Modric che con una magia mette Rebic solo davanti a Schmeichel, Rebic salta il portiere e invece di tirare a porta vuota, tentenna e viene atterrato da un difensore danese. Sembrerebbe rigore ed espulsione, invece, le nuove cervellotiche regole calcistiche pare non prevedano in certi casi il cartellino rosso per “fallo da ultimo uomo che impedisce una chiara occasione da rete”. Mah. Solo rigore e sul dischetto ci va il capitano Modric: Kasper Schmeichel imita il padre Peter presente in tribuna e para. Papà ovviamente esulta come un pazzo. Disperazione croata, gioia danese. Schmeichel si ripete anche nella lotteria dei rigori ma è super anche Subasic ed è la Croazia a volare ai quarti. Non succedeva da 20 anni: dal Mondiale di Francia 98.

 

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