E’ morto il giovane egiziano rimasto gravemente ferito nella rissa avvenuta ieri a Ostia e per la quale sono state arrestate nella serata di ieri sette persone, tutte con precedenti. Erano da poco passate le 17.30 quando è scattato l’allarme alla centrale operativa dei carabinieri per una violenta rissa, segnalata nel piazzale antistante la stazione ferroviaria Lido Centro. I carabinieri, immediatamente intervenuti sul posto, hanno trovato solo due uomini di origine egiziana, entrambi a terra con gravi ferite da arma da taglio.
Ad accoltellare i due giovani egiziani sarebbe stato un uomo di 39 anni, con precedenti per atti di violenza, padre di una ragazza alla quale i due egiziani avrebbero rivolto apprezzamenti un po’ arditi. L’uomo, noto alla giustizia e vicino ad esponenti importanti della criminalità locale, avrebbe agito per vendicare la figlia 15enne oggetto di pesanti apprezzamenti alla fermata dell’autobus da un gruppo di egiziani. L’uomo, insieme a un amico e al fidanzato ecuadoriano della ragazza, si sarebbe precipitato al volante della sua macchina (poi rintracciata in piazza Gasparri, nella zona ponente considerata “feudo” del clan Spada) nel piazzale dando vita a una rissa con quattro nordafricani. Lanci di sampietrini, bottigliate e aggressioni a colpi di coltello e cacciavite sono andati avanti all’oscuro delle telecamere di sorveglianza, da tempo fuori servizio, fino a quando due degli egiziani sono rimasti a terra, feriti in modo più grave.
Uno di questi, Mohamed Gabr Mostafa Salem, (foto in alto) 19 anni compiuti il primo marzo scorso, è morto poco prima delle 16 di oggi durante un nuovo intervento chirurgico all’ospedale San Camillo, dove era stato trasferito dal Grassi di Ostia. Ferito anche il 39enne, colpito da parte a parte a un bicipite con un cacciavite e da uno dei sampietrini lanciati durante la fuga in auto. Per tutti e sette i partecipanti alla violenta lite resta l’accusa di rissa aggravata.
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