Il presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni, è morto improvvisamente in Sardegna, dove era arrivato per un periodo di vacanza. Era nato a Roma il 22 novembre del 1942. Già direttore generale della Banca d’Italia, Saccomanni era entrato nel board dell’istituto di credito nel novembre del 2017. E’ stato ministro dell’Economia nel governo di Enrico Letta (con lui nella foto).
Solo ieri aveva partecipato insieme al ceo, Jean Pierre Mustier, alla conferenza stampa di Unicredit per commentare la semestrale dell’istituto. Laureato in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, si era perfezionato in economia monetaria e internazionale alla Princeton University, Saccomanni ha trascorsa buona parte della sua attività lavorativa in Banca D’Italia dove era entrato, a soli 26 anni, nell’Ufficio di Vigilanza.
“A nome di tutto il consiglio di amministrazione e di tutte le persone di UniCredit voglio esprimere l’immenso dolore per l’improvvisa scomparsa di Fabrizio Saccomanni. Per me scompare innanzitutto un amico di grande intelligenza e umanità, colto, competente ed arguto”, ha detto il Ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, in una nota. “La sua scomparsa – aggiunge – è una perdita per l’intero Paese”.
La notizia della morte di Fabrizio Saccomanni è arrivata come un fulmine a ciel sereno ai membri del cda della Filarmonica della Scala, di cui il banchiere era presidente dallo scorso 12 dicembre. “Io porto il mio entusiasmo di appassionato di musica classica” aveva detto al momento della nomina il presidente di Unicredit (la banca è main partner della Filarmonica), frequentatore della Scala dagli anni ’50, che aveva voluto assistere anche all’ultimo concerto gratuito in piazza Duomo dell’orchestra diretta da Riccardo Chailly lo scorso 9 giugno.
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