Le accuse che Hillary Clinton rivolge a Mosca per l’attacco hacker ai server del partito democratico americano sono “scandalose” e “offensive”: lo afferma l’ambasciatore Andrei Krutitskikh, rappresentante speciale di Putin per la cooperazione internazionale nella sicurezza informatica. “Penso che sia semplicemente scandaloso – ha detto il diplomatico – e un segno di debolezza arrivare a questo tipo di argomentazioni. La mia posizione – ha aggiunto – è basata sul fatto che gli americani non hanno presentato e non presentano nessuna lamentela ufficiale”.
Sono “parte della retorica della campagna elettorale americana e non stabiliscono nulla di definito”: è così che il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha bollato le accuse che Hillary Clinton rivolge alla Russia per l’attacco hacker ai server del partito democratico Usa. “Non c’era nulla di concreto nelle sue accuse, che erano piuttosto dichiarazioni emotive”, ha detto Peskov.
Hillary Clinton aveva sostenuto che ci sono gli 007 russi dietro l’attacco al sistema informatico del comitato nazionale democratico e che ha anche lambito la banca dati della sua campagna elettorale insistendo sui sospetti di cyber-intrusioni dettate da Mosca che levano nuovi venti di guerra fredda nell’era 2.0 e agitano le acque già tumultuose di una campagna elettorale in cui si prospetta, nei 100 giorni esatti che separano dall’election day dell’8 novembre, una resa dei conti Clinton-Trump senza esclusione di colpi.
In realtà la faccenda ha messo in cattiva luce Hillary, perché sono state diffuse mail riservate con le quali il suo staff avrebbe fatto campagna, nelle primarie democratiche, contro l’altro candidato del partito, Bernie Sanders, con accuse che rappresentano una grave scorrettezza tra democratici. Ora la colpa di queste violazioni è stata attribuita dalla Clinton a degli hackers che sarebbero stati foraggiati dai servizi segreti russi per favorire Trump alle elezioni americane. Una accusa effettivamente poco credibile, alla quale i russi reagiscono con grande irritazione.
Ma la Clinton insiste: “Sappiamo che i servizi di intelligence russi hanno violato (il sistema informatico) del Comitato nazionale democratico e sappiamo che hanno fatto in modo di far circolare quelle email e sappiamo che Donald Trump ha mostrato una preoccupante tendenza a sostegno di Putin”. Lo ha ribadito in un’ intervista a Fox News, la prima dall’ufficializzazione della nomination per la candidatura alla presidenza e in cui risponde così agli attacchi di Trump, che non ha mancato di mirare dritto alla ‘vulnerabilita” della rivale, con un portavoce della sua campagna che ha evocato anche quell’emailgate per cui Clinton è stata di fatto scagionata dall’Fbi ma che resta ombra minacciosa sulla sua corsa per la Casa Bianca: “Ovunque c’è Hillary Clinton c’è un problema. Si spera che almeno questa volta non abbia messo a rischio la sicurezza nazionale”.
Commenta per primo