Silverstone 2015 da sogno per il motociclismo italiano. Valentino Rossi vince in modo magistrale una gara condizionata dalla pioggia, allungando nella classifica del Mondiale piloti sul compagno di squadra Jorge Lorenzo, solo 4° Adesso “the Doctor” è +12 sullo spagnolo. Inoltre Vale si toglie di torno il terzo incomodo Marc Marquez, caduto ancora una volta. Il podio è un tripudio di tricolore, con Petrucci 2° e Dovizioso 3°: in casa Ducati è festa grande (nella foto Epa-Gazzetta dello Sport: la pazza gioia di Valentino Rossi).
Un oscar per Rossi. Ai box c’è l’attore Brad Pitt, ma in pista sono i piloti gli attori protagonisti di una sceneggiatura complessa. L’Oscar va al “Folletto di Tavullia” che ringrazia “Giove Pluvio” e approfitta al meglio delle condizioni difficili del circuito inglese: quarto successo stagionale e allungo importante nel Mondiale su Lorenzo; maiorchino frenato da quell’acqua a cui conferma di essere piuttosto allergico. Se Lorenzo affonda, Marquez affoga: la sua scivolata al 13° giro, quando era negli scarichi di Rossi lo mette ormai di fatto fuori gioco, a 77 punti di distanza dalla vetta della graduatoria.
Valentino “mago della pioggia”. Le basi per il prodigio (vittoria numero 112 in carriera) Rossi le mette nel warm up in cui dimostra di non soffrire di reumatismi e di poter aspirare a un grande piazzamento; migliore rispetto al 4° posto in griglia, ma anche migliore di quanto fatto vedere in un week end in cui ha sempre inseguito la coppia Marquez-Lorenzo. Condotta di gara aggressiva, quella di Vale, giustificata dalla voglia di approfittare di circostanze a lui favorevoli. La pioggia tanto attesa, e da tanti invocata come possibile trappola per le ruote allergiche all’umido di Lorenzo e quindi di aiuto a Rossi, è arrivata e ha sortito l’effetto sperato. Il “Dottore” fa dunque un colpaccio: vince su una delle tre piste dell’attuale Mondiale sulle quali non aveva trionfato (ora gli restano solo Austin e Aragon) rifilando così una botta pesantissima alle ambizioni di Lorenzo, miracolato per essere stato colpito da Pol Espargaro al 4° giro ed essere riuscito a proseguire, e in crisi ancora una volta con il casco, che aveva la visiera completamente appannata all’arrivo. Questa era la pista di Lorenzo, lo sarebbe stata sicuramente senza la pioggia, e batterlo qui, spingendolo a –12 in classifica e alla vigilia di Misano (cioè casa-Rossi) è qualcosa di speciale.
Il tris azzurro completato da Petrucci e Dovizioso. Meravigliosa la gara degli altri alfieri italiani, con Petrucci risalito dal 18° posto in griglia e insidioso su Valentino nel finale (gara di grandissimo spessore per il ternano) e Andrea Dovizioso, ottimo terzo da 12° che era al via: il modo migliore per cancellare qualche screzio con la casa di Borgo Panigale. Gioia grande per la Ducati, che aveva avuto dei contrattempi tecnici al sabato, ma che sull’umido conferma le sua grandi doti anfibie. Podio tutto tricolore, come era già successo quest’anno a Losail, in Qatar, con la vittoria di Rossi davanti a Dovizioso e Iannone. L’abruzzese qui chiude opaco 8°, alle spalle di Pedrosa, Redding e Smith. Buon punto per De Angelis, 15°.
La gara. In griglia i piloti hanno tutti le gomme slick al momento della partenza, ma nel giro di formazione inizia a piovere e tutti tornano ai box a prendere le moto con pneumatici da bagnato. Avvio in corsia modello mucchio selvaggio Sachsenring 2014? No, tutto azzerato: si riparte con una nuova procedura, ovvero start slittato di 25 minuti. Al via scatta bene Lorenzo, seguito da Marquez, Pol Espargaro e Rossi, che in due giri scavalca tutti e va al comando. Lorenzo perde terreno e posizioni, mentre Miller fa harahiri centrando l’incolpevole compagno Crutchlow e gettando via punti preziosissimi che i due stavano conquistando. Con un Pedrosa anonimo, Petrucci e Dovizioso esaltano la Ducati passando Lorenzo e dando una mano tricolore ai progetti iridati di Rossi, con Marquez che prova il pressing su Valentino. Gli va male: al 13° giro scivola e dà addio a corsa e Mondiale. Le Desmosedici di Petrucci e Dovizioso cercano la rimonta impossibile su Rossi: lo avvicinano, ma senza riuscire a impensierirlo. È il giorno di Vale, uno di quelli pesanti, veramente pesanti per ipotecare la decima perla iridata in carriera. “The Doctor”, intramontabile, immenso.
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