di FABIO CAMILLACCI/ Per il primo Gran Premio della Thailandia nella storia del Motomondiale, sul circuito di Buriram è spettacolo nella classe MotoGP. Super Marquez. Dovi è un leone, 2°. Valentino Rossi lotta e si piazza ai piedi del podio. Lo spagnolo della Honda pertanto si impone in volata dopo un grande duello con Dovizioso che con la sua Ducati cede soltanto all’ultima curva. Si rivede la Yamaha con il podio di Vinales a precedere il Dottore. Dunque, per il “Marcziano” un altro passo verso il terzo titolo iridato di fila. Ormai per il centauro iberico, il Mondiale 2018 è lì a portata di mano: potrebbe chiudere i conti già fra due settimane a Motegi in Giappone, quartultimo appuntamento stagionale, dove arriverà con 77 punti di vantaggio su Dovizioso. Dopo i brividi delle qualifiche (pole su Rossi per soli 11 millesimi, passando per la tagliola della Q1), unico a esserci mai riuscito, il leader del Mondiale nella calura thailandese regola un grandissimo Dovizioso e Vinales che salgono con lui sul podio dopo un finale palpitante. Marc non è uno che sa fare calcoli, non sa accontentarsi e quindi non si limita a controllare Dovi: lo attacca negli ultimi giri, lo passa con una manovra da urlo nella tornata finale e regge alla risposta del forlivese. Spettacolare.
Il Dottore sorride a metà e polemizza: la Yamaha M1 fa progressi, però ci sono ancora problemi da risolvere. Valentino Rossi dopo il podio mancato per il calo di prestazioni nel finale commenta: “Ho cercato di guidare dolcemente e tenermi un po’ di margine, ma negli ultimi giri faticavo parecchio. Ero il più in difficoltà dei quattro in lotta per il podio. Quantomeno è stata una gara decente. Le prossime? Qualche miglioramento c’è, vedremo in Giappone se è stata solo questione di pista”. Poi il centauro di Tavullia fa un’analisi generale di questo Mondiale MotoGP: “Ultimamente sono tutti molto preoccupati di non finire le gomme, sembrano quasi gare di ciclismo. Tutti che si aspettano fino a quando qualcuno non scatta e tutti gli vanno dietro. C’è una bella bagarre, ma non è semplice mantenere la concentrazione. Negli ultimi giri faticavo parecchio e continuavo a scivolare, è stato un finale duro. Maverick meglio di me? Sicuramente essere un po’ più alti e pesanti è uno svantaggio, ma lui aveva un setting diverso che lo ha aiutato a salvare la gomma e averne di più nel finale. Peccato, mi sarebbe piaciuto salire sul podio. I problemi della Yamaha? Potremo dire di averli risolti tutti solo quando torneremo a vincere”. Forza Dottore: l’appuntamento col podio e chissà, magari con quella vittoria che manca da troppo tempo, è soltanto rimandato.
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