E’ morto David Bowie, due giorni dopo aver compiuto 69 anni e dopo 18 mesi di lotta contro il cancro. Proprio venerdì è uscito il suo ultimo album, Blackstar, sette canzoni, in cui “Il Duca Bianco” si riproponeva, ancora una volta, tra jazz sperimentale e new wave. Il grande cantante britannico, nato a Brixton, sobborgo di Londra, l’8 gennaio 1947, si è spento avendo accanto il figlio Duncan Jones, regista, e gli altri suoi familiari. In un post su Twitter, accompagnato da una foto di lui bambino sulle spalle del Duca Bianco, Duncan ha scritto: «Sono molto dispiaciuto e triste di dirvi che è vero. Sarò off-line per un po’».
Bowie ha attraversato tre decenni di musica, prima nei panni di Ziggy Stardust, poi in quelli di Alladin Sane e del Duca Bianco. Il suo staff su Facebook aveva scritto: “Possiamo confermare che ‘Blackstar’ è il titolo del nuovo singolo e dell’album di David Bowie, che uscirà nel giorno del suo compleanno, l’8 gennaio 2016″. Due settimane fa Bowie aveva annunciato il ritiro definitivo dai palcoscenici, che non frequentava già da oltre 9 anni. La sua ultima performance dal vivo risale al 2006, quando si esibì con Alicia Keys per uno spettacolo di beneficenza a New York.
Il suo primo successo, “Space oddity”, risale a 40 anni fa, quando cambiò il suo nome in David Bowie, ma la fama mondiale arrivò con l’invenzione del personaggio dell’alieno androgino di Ziggy Stardust. Poi i grandi successi come Let’s Dance, Heroes, Under Pressure, Rebel, Rebel, Life on Mars e Suffragette City.
Ma David Bowie ebbe anche una attività cinematografica, interpretando l’alieno che cerca aiuto per il suo pianeta morente (“L’uomo che cadde sulla Terra” di Nicolas Roeg, 1976), poi una apparizione nell’ultimo film di Marlene Dietrich, Gigolò, del 1978, e infine il ruolo di Ponzio Pilato ne L’ultima tentazione di Cristo, di Martin Scorsese (1988).
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