NAZIONALE, VERSO EURO 2016/ Italia, una lezione dal calcio tedesco. A Monaco ItalConte umiliata dalla Germania: il ct ha perso la bussola?

getty bisdi Fabio Camillacci/

Brusco risveglio per gli Azzurri dopo la bella prova contro la Spagna. Monaco di Baviera: in uno stadio “Allianz Arena” blindatissimo per l’allarme terrorismo, la Germania sfatà il tabù Italia e torna a battere la nostra Nazionale di calcio dopo oltre 20 anni. E per i ragazzi di Antonio Conte è una vera e propria batosta: finisce 4-1 per i tedeschi. Gara senza storia a conferma che la brillante prestazione di Udine contro le “Furie Rosse” è stata anche da favorita dalla pochezza tecnica della squadra iberica mandata in campo alla “Dacia Arena” dal ct Del Bosque. Poca Spagna giovedi scorso in Friuli, tanta Germania stasera (nella foto Getty-Gazzetta.it: il meraviglioso “Allianz Arena” di Monaco, uno schiaffo all’arretratezza italiana sul fronte stadi, a parte “Juventus Stadium ed ex “Friuli”).

Germania bum bum nel primo tempo. L’amichevole in terra di Baviera è letteralmente dominata dai campioni del mondo in carica. Se Conte cercava conferme, torna a casa con più dubbi che certezze: è la peggior prova della sua gestione. Il 3-4-3 è quello di Udine, gli interpreti no. E si vede. Bernardeschi non può avere la stessa sicurezza di Candreva. Zaza è meno ordinato di Pellè, ma i problemi sono essenzialmente al centro del campo: un conto è avere Thiago Motta protetto da un faticatore come Parolo, un altro è affiancargli il geometrico (ma lento) Montolivo. Si può vivere bene contro il palleggio mai ficcante della Spagna attuale, ma non c’è scampo di fronte alla velocità d’esecuzione dei teutonici. Tra l’altro, il ct tedesco Löw dà una dimostrazione di sapienza tattica con un paio di scelte azzeccate: con uno schieramento piuttosto simile a quello di Conte, blocca Florenzi e Giaccherini tenendo larghi Hector e Rudy, ma soprattutto arretra Özil in fase d’impostazione. Il talento del gioiello dell’Arsenal, unito a quello di Kroos, è insostenibile per questa versione dell’Italia, che pure mostra personalità nei primi 24 minuti. Reggiamo il confronto fino al gol di Kroos, che spacca la partita. Il tridente Müller-Götze-Draxler si scambia compiti e posizioni con facilità disarmante, gli azzurri arretrano e pagano dazio un attimo prima del riposo. Müller raddoppia il suo contributo da assistman, stavolta ne beneficia Götze, che di testa punisce la scarsa collaborazione tra Darmian e Florenzi.

Conte mastica amaro e negli spogliatoi riordina la Nazionale. L’Italia parte bene nella ripresa: Montolivo però non sfrutta l’occasione che gli capita. Ma proprio quando Zaza e Bernardeschi danno qualche segno di vita, la Germania preme di nuovo sull’acceleratore e l’ItalConte frana. E’ il 14′ quando Draxler semina Bonucci (che s’infortuna pure nel tentativo di bloccarlo ed esce in barella (sospetto stiramento all’inguine per il difensore e brutta tegola in chiave lotta scudetto per la Juventus; ora si attende l’esito degli esami per conoscere i tempi di recupero), vede l’arrivo di Hector e gli consegna il pallone che fa cadere Buffon per la terza volta. Il 3-0 è la mazzata che chiude i conti e dà il via alla giostra delle sostituzioni.

Il gol della bandiera lo firma “il Faraone”. Sul 3-0 Germania, per l’Italia entrano De Silvestri, Ranocchia, Parolo, El Shaarawy e Okaka; i tedeschi rispondono con un certo signor Reus, uno che nella Nazionale azzurra giocherebbe sempre 90 minuti più recupero e che per mister Löw, invece, è solo una delle opzioni offensive. Rudy completa il trionfo degli esterni tedeschi andandosi a conquistare il rigore del 4-0: Buffon commette fallo e Özil trasforma dal dischetto. Nel quarto d’ora finale, più che cercare di riaprire la partita, Conte si preoccupa di evitare l’umiliazione sportiva. Toglie Zaza e mette Antonelli, i minuti passano, si chiude senza altri danni. Anzi, c’è spazio per un mini-lampo romanista che rende il tutto un po’ meno pesante: tira El Shaarawy, devia Rudiger, arriva il 4-1.

Antonio, sei CONTEnto solo tu. D’accordo era solo un’amichevole, come contro la Spagna d’altronde. Ecco, allora se quella vista contro gli iberici era una Nazionale azzurra troppo bella per essere vera (basta dare un’occhiata alla rosa complessivamente mediocre come tutto il nostro calcio), quella vista stasera a Monaco è un’Italia troppo brutta per essere vera. Però, ci avviciniamo agli Europei di giugno con un ct non solo sul piede di partenza (dopo “Francia 2016” allenerà il Chelsea), ma, a nostro avviso anche in confusione tecnico-tattica e con la testa rivolta non solo ai “Blues” di Londra, ma, anche ai veleni da lanciare contro tutto e tutti. Caro Antonio Conte, metta da parte le polemiche e all’Europeo ci dimostri di meritare gli 8 milioni di euro che ha incassato da sponsor e Figc per allestire una squadra vincente con quello che passa il convento. Ad esempio, cominci scegliendo un vero e proprio “11 titolare” o almeno un ampio blocco certo col quale cominciare l’avventura al Campionato d’Europa per Nazioni. Fino a oggi, tante convocazioni e poche certezze. Già, proprio un brusco risveglio.

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