Udine, “Dacia Arena”: prima del fischio d’inizio dell’amichevole Italia-Spagna, doveroso omaggio ai caduti di Bruxelles. Un minuto di silenzio e tanta commozione ricordando l’orrore scatenato nella capitale belga dai terroristi islamici. Idealmente è stato anche il modo per omaggiare il mito Johan Cruijff, scomparso oggi. Per lui, un minuto di silenzio al 14′ di Olanda-Francia, il numero di colui che è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. La gara: pronti via e si vede subito che l’Italia ha voglia, determinazione e birra nelle gambe. Nel primo tempo è soprattutto la catena di destra azzurra a creare grattacapi alla Spagna, con Candreva esterno d’attacco e Florenzi intermedio destro di centrocampo con licenza di offendere. Pellè fa il centravanti, Eder l’esterno sinistro offensivo. L’attaccante italo-brasiliano delude; d’altronde, gli capita spesso da quando ha lasciato la Sampdoria per l’Inter. Senza l’infortunato Verratti, le chiavi della regia Antonio Conte le affida a Thiago Motta. Intenzione del c.t. italiano: rilanciare appieno il 33enne giocatore del Paris Saint Germain nel ruolo di playmaker, proprio per avere un’alternativa a Verratti (anche lui del Psg). Al termine dei primi 45 minuti è 0-0 ma il pubblico applaude giustamente la squadra di Conte.
Botta e risposta nella ripresa. L’Italia continua a giocare bene però non riesce a segnare, così il commissario tecnico inserisce prima Insigne, poi Zaza, rispettivamente, al posto di uno spento Eder e di Pellè, mai incisivo stasera il bomber del Southampton Pellè. Gli innesti vivacizzano ulteriormente la manovra d’attacco azzurra e al 68′ proprio Insigne porta in vantaggio la nostra Nazionale finalizzando una splendida azione sulla sinistra firmata Bernardeschi-Giaccherini. Il fantasista viola era entrato al 60′ in sostituzione di Candreva, laziale stanco dopo aver corso a cento all’ora per un’ora. La gioia azzurra però dura poco: 2 minuti dopo infatti Aduriz pareggia da due passi (in fuorigioco) sfruttando una corta e in parte goffa respinta di Buffon su colpo di testa di Morata. Ennessima rete su calcio piazzato subita dall’Italia. Il finale regala emozioni da una parte e dall’altra. Sul bloc notes anche due grandi interventi del portiere iberico De Gea sulle pregevoli conclusioni di uno scatenato Insigne. Finisce 1-1 tra gli applausi: meritati. Anzi, il pari sta stretto agli azzurri. Buon test dunque in vista del Campionato d’Europa per Nazioni, anche se la Spagna non è più quella del “tiki-taka”. Martedi per l’Italia un test più probante: la Germania a Monaco di Baviera.
Conte e Tavecchio a braccetto, è tornato il sereno tra il c.t. e il presidente della Figc? In realtà, i recenti sfoghi di Conte in conferenza stampa non erano diretti al “Mister Magoo” del calcio italiano, bensì alla Lega, ai Club e a quasi tutti i suoi colleghi allenatori di Serie A contrari (come d’altronde lo era Conte quando era c.t.) all’organizzazione di stage per la Nazionale in vista dei blindatissimi (causa terrorismo) Europei di giugno. Al contrario, l’idillio Tavecchio-Conte, nonostante il divorzio annunciato al termine di Euro 2016, è coronato dalla passeggiata in campo prima dell’inizio della partita. Certo, non sono proprio tutte rose e fiori tra i due. Conte in realtà sperava in un sostegno politicamente più forte da parte della Federazione per ottenere gli stage. Diciamo che ora è tregua per compattare il gruppo azzurro e provare ad andare più lontano possibile all’Europeo. Intanto, prosegue il toto-allenatore sul nome del successore di Conte. Stasera in tribuna a Udine c’era Fabio Capello ma il tecnico di Pieris ha ribadito: “No grazie”. Quindi, in pole c’è sempre l’attuale mister del Bologna Roberto Donadoni. Buona Pasqua.
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