Emergenza femminicidi: nel nome di Giulia Cecchettin e di tutte le donne, milioni di persone in piazza

Montecitorio e Palazzo Madama a porte aperte. Cortei, corse, passeggiate, flash mob, sit in, visite ginecologiche gratuite, rassegne. E, soprattutto, tanto rumore.

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin che ha scosso tutto il Paese, il 25 novembre, ha portato oggi nelle piazze italiane migliaia di persone per dare voce a chi non ce l’ha più e a chi ha bisogno di aiuto per poterla tirare fuori.

Centro di Udine affollato. Un corteo “transfemminista contro la violenza patriarcale” si è snodato oggi per le vie del centro di Udine, organizzato al gruppo “Non una di meno – Udine” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Alla manifestazione erano presenti secondo la Questura oltre duemila persone che hanno affollato il centro del capoluogo friulano.

Le organizzatrici hanno promosso l’evento sui social definendolo “uno spazio di autodeterminazione e di affermazione politica necessaria in un Paese in cui le donne e le persone Lgbtiaqp+ continuano a morire di morte violenta, in casa, in strada e sui posti di lavoro”.

Palazzo Madama illuminato di rosso. Apertura straordinaria di Palazzo Madama per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ai numerosi visitatori è stato offerto un nastrino bianco con un segno rosso e la pubblicazione speciale ‘In difesa delle donne‘, curata dall’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica, dedicato in particolare ai cambiamenti intervenuti nell’ultimo decennio nelle politiche di contrasto alla violenza.

Tajani: una borsa di studio per stranieri dedicata a Giulia. “Vogliamo che il nome di Giulia (Cecchettin) rimanga a simbolo di tutte le donne che sono vittime di violenza, impresso nel ricordo di tutti i giovani che parteciperanno al progetto Invest your talent in Italy”. Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani presentando il programma di eccellenza di borse di studio promosso dalla Farnesina e rivolto ai migliori talenti stranieri provenienti da 17 Paesi.

Un progetto, che il ministero degli esteri organizza insieme all’Ice e al ministero dell’Università e della ricerca e che ha già visto la partecipazione di 530 studenti e 130 in questo anno accademico. “Questo programma è dedicato a Giulia Cecchettin.

Vogliamo che questa borsa di studio possa veramente essere conosciuta per far partecipare il maggior numero possibile di giovani stranieri e possa in tutte le università e in tutte le aziende dove si formeranno” e “spero che questa tragedia e le altre tragedie come questa – ha aggiunto – facciano riflettere chi non ha buon senso e possa così cambiare. Spero che il sacrificio di queste donne non sia stato vano”.

Oltre 5.000 in corteo a Rimini. Sono state più di 5.000 le persone che hanno preso parte a Rimini  a ‘E’ per te’, la camminata per le vie della città contro la violenza sulle donne. Il corteo, partito dall’Arco d’Augusto intorno alle 16 e accompagnato dalla Banda giovanile della Citta di Rimini si è aperto con 106 palloncini rossi, uno per ogni femminicidio avvenuto in Italia nel corso dell’anno, e un ‘minuto di rumore’ per dire basta alla violenza nel ricordo dell’ultima vittima, Giulia Cecchettin. La camminata ha poi attraversato le vie e le piazze del centro storico fino ad arrivare in piazza Cavour, poco prima dell’accensione delle luci di Natale dedicate dall’Amministrazione, quest’anno proprio al contrasto alla violenza sulle donne.’C’è una crepa in ogni cosa, ed è da li che entra la luce’, è la frase di Leonard Cohen scelta, al termine della camminata come messaggio di speranza per dare il via, verso le 18 da Piazza Cavour, all’accensione di tutte le luci cittadine.

A Livorno fantini in pista contro la violenza. Non solo il calcio, che insieme ad altri sport nazionali ha aderito alla campagna chiamata #unrossoallaviolenza, ma pure il mondo dell’ippica. I fantini oggi all’ippodromo Caprilli di Livorno hanno voluto dire no alla violenza sulle donne. Proprio oggi, nel corso della prima giornata della stagione invernale dell’ippodromo livornese, tutti i fantini sono scesi in pista con il baffo rosso sul viso. Tra quanti hanno gareggiato oggi  al Caprilli anche Sara Del Fabbro, una delle poche fantine professioniste in Italia.

Corteo di Roma nel segno dell’inclusione: interpreti Lis. Anche nel segno dell’inclusione la manifestazione a Roma contro la violenza sulle donne organizzata da Non una di meno. Sul camion, che ha guidato il corteo nella lunga marcia fucsia che ha attraversato il centro della Capitale arrivando pochi minuti fa a San Giovanni, una interprete della lingua dei segni Lis ha favorito la comprensione verso le persone con disabilità uditiva.

A Torino oggetti e vernice contro il commissariato. La grande manifestazione di Torino per la Giornata del 25 novembre contro la violenza è terminata in serata in piazza Castello. Tra le tante sigle che vi hanno aderito, oltre al movimento che l’ha organizzata, Non una di meno, anche i centri sociali Askatasuna, Gabrio e Manituania. Davanti al commissariato di Dora Vanchiglia i manifestanti hanno lanciato oggetti e vernice contro le forze dell’ordine. In corso Regina Margherita, all’altezza dei giardini Reali, è stato acceso un falò.

“Rappresenta il bruciare della nostra rabbia e il simbolo di come vorremmo bruciare gli strumenti e le pratiche del patriarcato”, hanno spiegato al microfono. Mentre veniva acceso il rogo sono stati letti i nomi delle donne vittime di femminicidio.

Arrivata in Piazza San Giovanni a Roma: Stop al patriarcato”. E’ arrivata a Piazza San Giovanni la testa del corteo organizzato da Non una di Meno in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. La coda del corteo si trova ancora all’inizio di via Labicana. La manifestazione è partita dal Circo Massimo. “Interruzione volontaria del patriarcato” campeggia sul camion che ha aperto la manifestazione e che tra i fumogeni ha varcato la piazza.

Palestinese: “Aggredita al corteo per la bandiera”. Aggredita durante il corteo di Roma da una donna che si è avvicinata a lei perché esponeva la bandiera palestinese. A denunciarlo Maya Issa presidente del movimento degli studenti palestinesi. “Si è avvicinata a me dicendomi che dovevo togliere la bandiera perché il corteo è contro la violenza sulle donne non per la Palestina e che ci sono le donne stuprate da Hamas – racconta la ragazza -. Poi quando le ho detto di no, me l’ha strappata di mano”. Maya racconta che la donna le ha anche dato due calci e urlato “terroristi”. “Poi sono intervenuti dei ragazzi in mia difesa e c’è stato qualche attimo di tensione anche con loro”.

Azione attiviste di ‘Non una di meno’ davanti a sede Pro Vita. Azione delle attiviste di ‘Non una di meno’ davanti alla sede di Pro Vita e Famiglia in viale Manzoni, a Roma, durante il corteo organizzato in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Le attiviste, dopo aver acceso alcuni fumogeni, hanno aperto uno striscione con su scritto ‘Voi pro vita, noi pro vibra’.

#Niente scuse: Onu lancia la campagna UNiTE. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segna il lancio della campagna  dell’Onu UNiTE (25 novembre – 10 dicembre), un’iniziativa di 16 giorni di attivismo che si conclude nel giorno che commemora la Giornata internazionale dei diritti umani (10 dicembre).

Questa campagna del 2023 “Investire per prevenire” la violenza contro donne e ragazze inviterà i cittadini a dimostrare quanto tengono a porre fine alla violenza contro donne e ragazze e inviterà i governi di tutto il mondo a condividere come stanno investendo nella prevenzione della violenza di genere. “Unisciti al movimento globale con lo slogan #NoExcuse che chiede investimenti urgenti per prevenire la violenza contro donne e ragazze”, si legge sulla pagina dedicata  del sito Onu.  L’Onu sostiene che: “la soluzione sta in risposte solide, compresi gli investimenti nella prevenzione” ma,  si legge, “i dati su quanto le nazioni si stanno impegnando per contrastare la violenza contro le donne e le ragazze rimangono palesemente scarsi. Ad esempio, solo il 5% degli aiuti pubblici è destinato a contrastare la violenza contro le donne e le ragazze, e meno dello 0,2% è destinato alla sua prevenzione.

Abbiamo bisogno di maggiori investimenti nelle organizzazioni femminili, di una migliore legislazione, di procedimenti giudiziari contro i colpevoli, di più servizi per le sopravvissute e di formazione per le forze dell’ordine”.

Panchina rossa in distretto polizia Casilino a Roma. Polizia di Stato del Casilino contro la violenza alle donne. Una panchina Rossa davanti al distretto, della periferia sud di Roma, in prima linea contro la criminalità della zona ed in particolare di Tor bella Monaca, dove le donne e gli uomini della polizia sono impegnati anche nella prevenzione e nella trattazione dei reati da codice rosso. L’evento che si è svolto oggi, nel VI Distretto di polizia del Casilino, ha visto l’intitolazione della panchina alla poliziotta Pierpaola Romano, uccisa ad inizio estate da un uomo nella zona di Torraccia a Roma, a Giulia Cecchettin ed a tutte le vittime di femminicidio. Presenti, oltre al prefetto di Roma Lamberto Giannini, al questore della Capitale Carmine Belfiore e la dirigente del distretto Stefania D’Andrea anche il presidente del VI municipio delle Torri, Nicola Franco, l’università di Tor Vergata, l’associazione Differenza Donna, don Antonio Coluccia e le scolaresche del liceo Albertelli e dell’istituto comprensivo di via delle Alzavole. “È necessaria la massima attenzione, stare vicini a chi ha bisogno di aiuto e ascoltare le sue richieste”, è stato il commento del prefetto Giannini, alla cerimonia.

Scarpette rosse al Teatro dell’Opera di Roma. Due scarpette rosse su una poltrona di platea davanti al palcoscenico del Teatro Costanzi. Così l’Opera di Roma ha voluto partecipare alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in occasione dell’anteprima giovani di Mefistofele, il dramma di Arrigo Boito che lunedì prossimo aprirà la stagione 2023-2024.

“Anche il Teatro dell’Opera – ha detto il sovrintendente Francesco Giambrone – vuole unirsi all’unanime coro contro le violenze sulle donne. E lo fa parlando, ai giovani agli under 26 che stasera stanno riempendo la sala”. L’Opera di Roma, ha aggiunto, “anche in questa occasione parla di quello che accade nel mondo intorno a noi, partecipe di una riflessione che è giusto che il teatro faccia sempre”.

La sorella di Giulia: le donne non sono proprietà di nessuno. “Questa casa, che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta. Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome. Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta.

Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno”. Sono le parole di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia uccisa per mano del suo ex, su Instagram.

Schlein in piazza a Roma: “Stop alla mattanza, il Paese chiede un passo avanti”

Le polemiche della vigilia per la piattaforma di ‘Non una di meno’ non hanno tenuto lontana Elly Schlein dalla manifestazione contro la violenza sulle donne. Appena terminato l’intervento al congresso di Sinistra Italiana a Perugia, la segretaria dem è salita in macchina diretta a Roma mancando per una manciata di minuti Giuseppe Conte. Al Circo Massimo però non ha mancato l’incontro con Maurizio Landini: abbraccio con il leader della Cgil, una chiacchierata a margine del corteo sui temi della manifestazione e quindi il saluto con l’appuntamento a sentirsi presto. Nessun altro leader in piazza. Né di maggioranza né di opposizione.

Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni hanno partecipato alla manifestazione a Perugia contro la violenza di genere. Azione -critica sulla piattaforma della manifestazione di Roma nettamente contro Israele, in piazza non sono mancati cori pro Palestina- ha organizzato proprie iniziative in 19 città. Schlein, dunque, unica leader di partito. Fascia fucsia al braccio, accompagnata da Marta Bonafoni, la segretaria si è fermata per un po’ al Circo Massimo. Una partecipazione discreta nella marea di oggi a Roma tra curiosità dei manifestanti, qualche stretta di mano e un saluto con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

“Avete visto quanta gente e sui social ci sono foto di piazze piene in tutta Italia”, osserva Schlein con i cronisti. “Una partecipazione straordinaria qui e in tutta Italia è segno che il paese vuole fare un passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne. Tante generazioni insieme contro la violenza di genere in tutte le sue forme. Tante le ragioni per essere qui. E’ ora di dire basta. Indignazione e rabbia non bastano, vogliamo fermare questa mattanza”.

Elena Cecchettin alla sorella: lasci un vuoto incolmabile, dolore e rabbia per la tua assenza

“Questa casa, che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta. Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza.

Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome”. Così Elena Cecchettin, sorella di Giulia, in una ‘lettera’ postata su Instagram e diretta alla sorella. .

“Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me.

Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta”, scrive ancora la giovane.

“Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività.

Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno”, conclude il post.

Corteo Perugia chiede cambiamento nelle case. Dopo la rabbia e il dolore per il femminicidio di Giulia Cecchettin ora “occorre innescare un cambiamento nelle nostre case, nelle nostre istituzioni, nella nostra società”. A chiederlo sono state le organizzazioni, una quarantina, che a Perugia hanno dato vita al corteo “Mariposas, libere di volare”, mobilitazione in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne partita da piazza del Bacio. Ad animarla anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, e il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. Il primo incontro e la prima stretta di mano in piazza dopo l’invito che era arrivato da Fratoianni per una mobilitazione comune delle opposizioni.

Oltre 40 associazioni si sono incontrate con il coordinamento dell’associazione C.A.P. 06124 Aps in collaborazione con Udi Perugia – Unione donne in Italia.

Dopo il presidio in piazza del Bacio il corteo si è diretto verso il parco della Verbanella fino all’arrivo in Piazza Birago per gli interventi delle associazioni aderenti con performance e dibattiti.

In migliaia in piazza in Francia per denunciare la violenza contro le donne. Diverse migliaia di persone sono scese in piazza in Francia per condannare la violenza contro le donne in occasione della giornata internazionale. Molti indossando il viola, il colore delle donne e dell’uguaglianza di genere, i manifestanti hanno attraversato le strade fredde di Parigi e di altre citta’, portando cartelli che recitavano: “Uno stupro ogni sei minuti in Francia” e “Proteggete le vostre ragazze, educate i vostri ragazzi”.

Quest’anno la Francia ha registrato 121 donne uccise in femminicidi, ovvero l’uccisione di una donna a causa del suo sesso, rispetto ai 118 del 2022, secondo i dati del governo. “La continua violenza contro le donne non e’ inevitabile”, ha dichiarato il Presidente Emmanuel Macron in un video pubblicato sui social media.

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