Lo slogan è: “Si scrive legge di stabilità ma si pronuncia legge di fiducia”. Con questo slogan Renzi ha presentato la legge di stabilità fatta approvare in Consiglio dei ministri, naturalmente in tutta fretta, e che ha anche un sotto-slogan: “Italia con segno più” sintetizzata nell’hastag #italiacolsegnopiù, perché quest’anno le tasse – parola di Renzi – non aumentano ma vanno giù e vanno giù in modo sistematico, costante e anche sorprendente”.
Ma per una misura che entra nella legge di stabilità, una viene rimandata al 2017. Così il canone Rai in bolletta, che sembrava destinato a restare solo un progetto, viene inserito nella manovra; mentre il taglio dell’Ires, che fino all’ultimo sembrava destinato a far parte del pacchetto di interventi per il prossimo anno, slitta di un anno. La manovra di 27 miliardi nel modello ‘base’, che potrebbe arrivare fino a 30 miliardi con gli ‘accessori’, conta su 13 miliardi di ‘flessibilità’ concessi dall’Ue, mentre altri 5 arrivano dalla spending review. E poi c’è un dato sconcertante: la spending review, che avrebbe dovuto rendere prima 15 miliardi poi 10, renderà solo 5 miliardi. I dubiti sulle coperture restano.
Quasi dello stesso importo sono le clausole di salvaguardia disinnescate: per evitare l’incremento dell’Iva e delle accise sono serviti 17 miliardi. Tra le principali misure, annunciate da tempo, c’è la cancellazione della tassazione sulla prima casa, il pacchetto di interventi per il Sud e risorse per combattere la povertà, in particolare quella infantile. Arriva il jobs act per gli autonomi, vengono confermati gli sconti per chi investe (ma saranno ridotti), mentre il settore agricolo potrà contare sul taglio dell’Imu e dell’Irap.
CANONE RAI: Per contrastare l’evasione, il canone Rai viene introdotto in bolletta. Il prossimo anno il tributo sarà di 100 euro (oggi è di 113), mentre nel 2017 scenderà a 95 euro.
IRES: Il taglio dell’Imposta sul reddito delle società è vincolato al via libera da parte di Bruxelles al margine di flessibilità per l’immigrazione. In attesa della decisione la riduzione dell’Ires viene fissata a partire dal 2017 e l’aliquota scenderà al 27,5% attuale al 24%.
SPENDING REVIEW: Vale 5 miliardi e prevede tagli alle spese dei ministeri, alle pubbliche amministrazioni e il mancato incremento di alcune voci (ad esempio il personale che non cresce). Mentre è stato deciso di non intervenire sulle tax expenditure; la ristrutturazione dei bonus fiscali avrebbero consentito di reperire altri 4 miliardi.
FLESSIBILITA’ UE: Grazie alla clausola sulle riforme è possibile utilizzare 8 miliardi di euro, pari allo 0,5% del pil. Mentre la clausola sulle infrastrutture e investimenti vale altri 5 miliardi (pari allo 0,3% del pil). Il totale arriva a 13 miliardi di euro. Per il momento resta fuori la flessibilità per gli eventi eccezionali migratori, che vale 3,3 miliardi e consentirebbe di inserire anche il taglio dell’Ires.
CLAUSOLE SALVAGUARDIA: Viene azzerato l’aumento dell’Iva e delle accise, per complessivi 17 miliardi di euro.
JOBS ACT AUTONOMI: Nasce lo statuto dei lavoratori autonomi, che contiene fisco e nuove tutele.
PENSIONI: In legge di stabilità è previsto un ‘antipasto’ delle misure per la flessibilità, che contiene l’opzione donna, la salvaguardia e il part-time.
CASA: misure in arrivo per i proprietari, con la cancellazione delle tasse sull’abitazione principale, e per le persone in difficoltà, con un intervento straordinario sulle case popolari.
IMPRESE: chi investe nell’azienda ammortizza al 140% anziché al 100%. Il super sconto parte dal 15 ottobre di quest’anno.
CONTANTE: Con l’obiettivo di ”semplificare le misure” per le partite Iva e per i lavoratori autonomi, il tetto del contante viene alzato dai 1.000 euro attuali a 3.000 euro.
LOTTA EVASIONE: Con lo slogan ‘pagare meno pagare tutti’, il governo annuncia di voler andare avanti nel contrasto dell’evasione fiscale, attraverso strumenti di digitalizzazione.
CULTURA: In arrivo 1.000 ricercatori, 500 cattedre universitarie speciali, 500 assunzioni nella cultura. Inoltre saranno selezionati 500 nuovi professori fra i cervelli all’estero o intrappolati in Italia.
STATALI: Per lo sblocco dei contratti della pubblica amministrazione vengono stanziati 300 milioni.
SOLIDARIETA’: Crescono i fondi per la cooperazione internazionale, specie in Africa.
ENTI: Le partecipate passano da ottomila a mille, viene introdotto un tetto ai dirigenti, e saranno ridotte le poltrone. Il personale sarà assunto attraverso una selezione trasparente e sarà premiata l’efficienza e il merito. I comuni saranno liberi di spendere i soldi in cassa per strade, scuole, marciapiedi, giardini; inoltre avranno più soldi per investimenti, insieme a più costi standard. Alle città metropolitane non sarà applicato alcun taglio; prosegue invece la riduzione del numero delle province, salvando però strade e scuole.
SUD: Vengono stanziati 450 milioni la Terra dei fuochi. Inoltre è previsto lo stanziamento finale per la Salerno-Reggio Calabria. Per superare la crisi dell’Ilva vengono stanziate le risorse per il fondo di garanzia.
AGRICOLTURA: Con lo slogan ‘Tornare alla Terra!’ vengono annunciate misure specifiche per il settore, come la cancellazione dell’Imu agricola, e dell’Irap agricola, insieme alle semplificazione burocratiche.
WELFARE: Vengono destinati 400 milioni per il fondo destinato al sociale.
POVERTA’ INFANTILE: Altri 600 milioni saranno destinati a contrastare la povertà, con misure specifiche per i minori.
SANITA’: Vengono confermati 111 miliardi per il prossimo anno.
CONTRATTI: Più soldi a chi contratta su produttività e welfare aziendale. Alla contrattazione di secondo livello saranno destinati 500 mln.
PMI: Per le piccole imprese è prevista una riduzione dell’Irap e un anticipo del rimborso Iva per i crediti non riscossi.
ASSUNZIONI: Ancora sgravi per chi assume, meno di prima però. Le assunzioni entro il 31 dicembre di quest’anno consentiranno di beneficiare degli sconti nella loro interezza fino al 2018. Mentre per chi assumerà il prossimo anno lo sgravio sarà inferiore del 40% e nel 2017 si ridurrà ancora.
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