Si è svolta oggi in Valle di Susa la manifestazione dei No Tav, che alla fine hanno aperto un varco nella pesante cancellata che sbarrava la strada verso il cantiere di Chiomonte della Torino-Lione. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo: volevamo raggiungere il cantiere e ce l’abbiamo fatta”, è stato il commento di una storica attivista No Tav . I manifestanti, percorrendo lo stradone che collega l’abitato di Giaglione al cantiere, hanno aperto un varco nella prima cancellata che sbarrava loro il percorso. Poi hanno proseguito il cammino fino al secondo sbarramento sul torrente Clarea, da dove alcuni manifestanti hanno poi cominciato a tornare indietro.
Forzando la cancellata, i No Tav hanno così violato la zona rossa intorno al cantiere di Chiomonte, una fascia di rispetto tra boschi, prati, sentieri e strade carrozzabili in cui è vietato mettere piede. La cancellata è però soltanto il primo sbarrato lungo i sentieri che conducono al cantiere.
Quaranta No Tav, tra cui esponenti del centro sociale Askatasuna di Torino, sono stati denunciati per avere demolito la cancellata. Lo comunica la Questura di Torino. Tra questi c’è anche un leader nazionale del movimento No Tav, che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello. Altri manifestanti verranno denunciati per avere violato la zona rossa.
Poco dopo l’inizio della manifestazione, il corteo dei No Tav diretto al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, si è diviso in due tronconi. Subito dopo l’abitato di Giaglione una parte ha imboccato i sentieri che si inerpicano sul fianco di una montagna. Il resto è rimasto sullo stradone principale. I manifestanti erano alcune migliaia. Uno speaker ha detto ‘Siamo 15000’.
La decisione di fare questa manifestazione è stata presa dai No Tav venerdì e confermata dopo che il Ministero delle Infrastrutture – in una lettera ufficiale, non firmata dal ministro Toninelli – ha confermato gli impegni nella realizzazione della Torino-Lione sulla scorta di ciò che aveva detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e cioè che se davvero l’Ue e la Francia, come promesso, aumenteranno i loro contributi finanziari all’opera, la sua realizzazione potrà rivelarsi per l’Italia più conveniente che non farla. .
Ma nello stesso giorno al Senato è stata depositata la mozione del M5s ‘che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav. Del resto Conte – afferma il M5s – ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare la Tav. “Bene – scrive Di Maio su Facebook – chi vuole mettere la faccia e la firma su un’infrastruttura del tutto inutile, deve farlo dentro il Parlamento. Chi vuole fare un regalo a Macron dica Sì alla Tav. Noi non ci arrendiamo! Noi pensiamo al paese, non facciamo regali a Macron”.
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