L’agenzia russa Tass riferisce che Vladimir Putin in una riunione del Consiglio dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi speciali dei paesi della Csi ha affermato che “stanno emergendo nuovi rischi e sfide per la sicurezza collettiva, principalmente a causa di un forte aggravamento del confronto geopolitico globale“. Il che dimostra che “il potenziale di conflitto nel mondo nel suo insieme, così come a livello regionale, rimane molto alto”. Ma il presidente russo arriva ad affermare che”l’Ucraina è diventata uno strumento della politica estera degli Usa e ha praticamente perso la propria sovranità“.
Putin ha firmato perciò un decreto che estende fino al 31 dicembre prossimo le limitazioni al commercio su alcuni tipi di prodotti e materie prime con i cosiddetti Paesi ostili, come informa a sua volta l’agenzia “Novosti”, secondo cui si sarebbero perciò organizzate delle esercitazioni delle forze di deterrenza strategica russe con lanci di missili balistici e da crociera” mentre “gli aerei Tu-95Ms sono stati utilizzati per lanciare missili da crociera dall’aria”.
Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, ricevendo il premier della Romania Nicolae Ciuca a Bruxelles, avrebbe detto che secondo la Nato “Vladimir Putin sta perdendo sul terreno e sta rispondendo con attacchi sui civili e con una retorica nucleare; ma la Nato non sarà intimidita nel suo sostegno all’Ucraina.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani a sua volta, intervenendo al Convegno internazionale per i 50 anni della fondazione dell’Avsi al Maxxi di Roma, ha affermato in proposito che “non c’è pace senza giustizia e la giustizia in questo caso è la sovranità dell’Ucraina. Qui si tratta di proteggere la libertà di un popolo che non può essere conculcata con la violenza”. Stessa posizione ha ribadito la presidente del Consiglio Paola Meloni alla Camera nelle conclusioni della replica agli interventi durante il dibattito sulla fiducia al governo.
Intanto, il governo ucraino fa SApwere che 11 civili sono morti e altri 14 sono rimasti feriti in Ucraina nelle ultime 24 ore a causa di attacchi russi. Inoltre “più di 70.000 civili hanno lasciato le loro case in una settimana nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, dopo che le autorità di occupazione filo-russe hanno iniziato l’evacuazione il 19 ottobre”. Ma Vladimir Saldo, capo dell’occupazione russa, afferma in diretta sul canale televisivo Krym 24: «Sono sicuro che più di 70.000 (persone) sono partite in una settimana da quando è stata organizzata la traversata dalla riva destra del fiume Dnipro alla riva sinistra, più lontano dal fronte».
Nella tarda serata di ieri, intanto, i russi hanno attaccato Dnipro, città dell’Ucraina orientale, facendo almeno 2 morti e 3 feriti. Sui social network sono apparse segnalazioni di esplosioni e incendi, successivamente confermate. “I terroristi russi hanno lanciato i loro razzi in città”, ha fatto sapere l’ufficio del presidente come riferisce l’agenzia ucraina Unian.
In una guerra informatica parallela agli eventi reali il portavoce del ministero degli esteri statunitense, Pat Ryder, afferma che «Se la Russia impiega una ‘bomba sporca‘ o altro tipo di armi nucleari in Ucraina, ci saranno conseguenze”. Queste conseguenze sono state comunicate a Mosca a vari livelli, ha aggiunto, ribadendo che le accuse russe secondo cui Kiev sta preparando una ‘bomba sporca’ sono palesemente false.
Intanto dalla parte opposta vien fatto sapere che l’Ucraina ha ricevuto nei giorni scorsi dagli Stati Uniti gli attesi sistemi missilistici terra-aria NASAMS, che Kiev dispiegherà per far fronte agli attacchi degli elicotteri, dei missili da crociera ma soprattutto dei micidiali droni kamikaze Shahed-136 di produzione iraniana usati dalle forze russe. Intervistato ieri dalla CNBC, Greg Hayes – amministratore del gruppo aerospaziale e della difesa Raytheon Technologies che produce i NASAMS – ha affermato che il gruppo ha consegnato due di questi sistemi al Pentagono, aggiungendo che ora vengono installati in Ucraina.
La Russia intanto starebbe reclutando commando afghani per combattere in Ucraina: lo scrive il magazine Foreign Policy, che cita fonti militari e della sicurezza afghana. Ex membri del Corpo d’élite dell’esercito nazionale afghano hanno riferito di essere stati contattati con offerte per unirsi all’esercito russo e combattere in Ucraina, scrive Foreign Policy. Le stesse fonti sottolineano che la forza di fanteria leggera addestrata dagli Stati Uniti, che ha combattuto a fianco delle forze speciali statunitensi e di altri alleati per quasi 20 anni, potrebbe fare la differenza sul campo di battaglia ucraino. Nel complesso tra i 20mila e i 30mila soldati volontari del Corpo d’élite afghano sono stati abbandonati quando gli Stati Uniti hanno lasciato l’Afghanistan ai Talebani nell’agosto del 2021, come ricorda il magazine: …solo poche centinaia di alti ufficiali sono stati evacuati quando la Repubblica è crollata e migliaia di soldati sono fuggiti verso i Paesi vicini.
Tutte queste notizie, provenienti dai vari fronti contrapposti, rafforzano nell’opinione publica italiana (e non solo italiana) che la scelta di continuare a rispondere positivamente alle richieste di armi sempre più sofisticate rivolte dal presidente ucraino Zelensky all’Europa ha l’unico effetto di rendere sempre più pericolosa e violenta la reazione di Putin ed esporre all’estensione ulteriore di questa guerra che sta costando migliaia e migliaia di vite e sempre più devastanti distruzioni all’Ucraina. Una guerra che va fermata urgentemente, come invoca Papa Francesco, e come invocano tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Europa e, prima ancora, dell’Ucraina.
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