Renzi continua a prendere in giro i pavidi esponenti delle minoranze del Pd con una delle sue ormai consuete giravolte. L’ultima riguarda la “disponibilità” a cambiare l’Italicum, cioè la legge elettorale fatta su misura per la riforma costituzionale e per assicurare al partito che prende anche un solo voto in più del rivale nel ballottaggio la stragrande maggioranza della Camera dei deputati, legge che non prevede la elezione del Senato, che, infatti, nella riforma della Costituzione non verrebbe abolito ma soltanto sottratto al voto popolare.
Stamattina, in una delle sue ormai quotidiane interviste disseminate su tutti i giornali e canali tv e radiofonici possibili, stavolta su “Radio popolare”, ha negato che il Pd possa presentare un nuova legge elettorale o modifiche all’Italicum (come invece aveva detto non più tardi di 24 ore prima), ma è solo “pronto a discutere le proposte che verranno fatte” dagli altri.
“Per me l’Italicum – ha detto testualmente – è una ottima legge ma se tutti pensano di riaprire il tema, il Pd è pronto non a presentare un’altra proposta sennò fai come il carciofo, con gli altri che dicono solo no. Ma siamo disponibili veramente ad andare a vedere le carte e a confrontarci”.
E’ evidente che, alla luce della lacerazione avvenuta oggi nel M5s con il caso Pizzarotti, Renzi pensa che in un eventuale ballottaggio con il movimento di Grillo il Pd la spunterebbe, contrariamente a quanto i sondaggi prevedevano con largo margine fino a ieri. Si chiama navigazione a vista: l’esatto contrario di come dovrebbe comportarsi un capo di governo e di partito.
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