ANCORA UNA TRAGEDIA DEL MARE / Sono un centinaio i migranti annegati in un nuovo naufragio al largo delle coste libiche nel tentativo di raggiungere le coste italiane

Uno dei migranti annegati al largo delle coste libiche, fotografato dalla nave Ocean Viking

Decine di migranti, forse un centinaio, i migranti  morti annegati o dispersi nel naufragio di un gommone al largo delle coste libiche, secondo le prime notizie di Sos Mediterranee. Secondo quanto riferito dall’equipaggio della Ocean Viking, 130 persone erano a bordo di un gommone che aveva tentato la traversata in condizioni di mare proibitive e di cui si sono perse le tracce a nord-est di Tripoli.Tredici cadaveri sono stati finora avvistati in mare ma non è stato possibile recuperarli. 

Sull’accaduto c’è una dichiarazione della  coordinatrice di Ricerca e Soccorso a bordo della Ocean Viking, Luisa Albera,  la quale lancia accuse  a ruota libera, affermando: «Dopo ore di ricerca, la nostra peggiore paura si è avverata. L’equipaggio della Ocean Viking ha dovuto assistere alle devastanti conseguenze del naufragio di un gommone a nord-est di Tripoli. Mercoledì mattina era scattato l’allarme rispetto a questa stessa imbarcazione con circa 130 persone a bordo. In assenza di un coordinamento efficace da parte dello Stato (quale Stato?ndr) – aggiunge la Albera – tre navi mercantili e la Ocean Viking hanno cooperato per organizzare la ricerca in condizioni di mare estremamente difficili. Oggi, mentre cercavamo senza sosta, nella totale mancanza di supporto dalle autorità marittime competenti (quali?ndr), tre cadaveri sono stati avvistati in acqua dalla nave mercantile My Rose. Un aereo di Frontex ha individuato poco dopo il relitto di un gommone. Dal momento in cui siamo arrivati sul posto oggi non abbiamo trovato nessun sopravvissuto, ma abbiamo visto almeno dieci corpi nelle vicinanze del relitto. Abbiamo il cuore spezzato”.

 Il primo allarme sulla tragica entità di questa ennesima sciagura in mare è arrivato da Francesco Creazzo di Sos Mediterranee, che ricostruisce la tragica giornata di ieri, quando Alarm Phone ha lanciato l’allerta “alle autorità e alla Ocean Viking” su tre barche in pericolo: una con 40 persone, “mai rintracciata”, e due gommoni con a bordo tra le 100 e le 120 persone ciascuno. “Abbiamo avvistato dieci corpi – ha detto Creazzo – ma il mare era molto mosso, è impossibile che ci siano sopravvissuti”. L’altro è stato riportato in Libia dalle autorità: a bordo i cadaveri di una mamma e del suo bimbo.

“Mercoledì è scattato l’allarme, ma con la Ocean Viking eravamo a 10 ore dalla zona segnalata, ci siamo diretti inizialmente verso il barchino più piccolo perché era quello relativamente più vicino, ma nonostante le ricerche non siamo riusciti a trovarlo”. A quel punto è arrivata la segnalazione sul fatto che uno dei due gommoni fosse in grande difficoltà. “Così abbiamo invertito la rotta e ci siamo diretti verso il gommone – spiega ancora Creazzo – abbiamo navigato tutta la notte, ma quando siamo arrivati e, insieme ad altre tre navi mercantili che erano lì, abbiamo iniziato a cercare, abbiamo avvistato il relitto capovolto e una decina di corpi. Le condizioni del mare erano proibitive”. “Dalle autorità – prosegue – non ci è arrivato alcun supporto, neppure il coordinamento delle operazioni tra le navi che stavano cercando il gommone”.

Le notizie sul terzo gommone sono arrivate invece da Safa Msheli, portavoce di UN migration, ha spiegato ancora Sos Mediterranee. Sarebbe stato riportato in Libia dalle autorità, “il che significa che i migranti sono stati messi in stato di detenzione”, conclude Creazzo. “Gli stati – ha twittato Msheli – si sono rifiutati di agire per salvare la vita di oltre 100 persone. Hanno supplicato e inviato richieste di soccorso per due giorni prima di annegare nel cimitero blu del Mediterraneo. È questa l’eredità dell’Europa?”.

“Nel pomeriggio la nave My Rose ha avvistato il gommone, ci siamo avvicinati ed è stato navigare in un mare di cadaveri. Letteralmente. Del natante restava poco, delle persone neanche il nome”. E’ il drammatico racconto Alessandro Porro, Presidente di Sos Mediterranee Italia, che era a bordo della Ocean Viking, intervenuta nel luogo del naufragio. Porro parla di onde alte sei metri e parla di ricerche “senza aiuto da parte degli Stati. Fosse cascato un aereo di linea ci sarebbero state le marine di mezza Europa, ma erano solo migranti, concime del cimitero mediterraneo”.

E arriva il prevedibile commento di Matteo Salvini: “Naufragio al largo della Libia. Altri morti, altro sangue sulla coscienza dei buonisti che, di fatto, invitano e agevolano scafisti e trafficanti a mettere in mare barchini e barconi stravecchi, anche con pessime condizioni meteo. Una preghiera e tanta rabbia“.

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