Una standing ovation al Teatro Nazionale dell’Avana ha concluso lo storico viaggio di Barack Obama a Cuba, il primo di un presidente statunitense dopo 88 anni. L’applauso è esploso quando Obama ha detto: “Sono venuto qui a Cuba per seppellire le ultime tracce della guerra fredda” e quando ha pronunciato qualche frase in spagnolo: ‘”Creo en el pueblo cubano” ( “credo nel popolo cubano”) e “Spetta ai cubani scegliere il proprio futuro”.
Ma ha fatto anche una promessa: “L’embargo finirà”. Ne è convinto anche se ha sottolineato che sui tempi non può dare una risposta precisa. “Quello che abbiamo fatto per 50 anni non è servito né ai nostri interessi né agli interessi del popolo cubano”, ha aggiunto Obama. E ha spiegato: “C’è un crescente interesse al Congresso americano sul tema della revoca dell’embargo”, il quale resta tuttavia legato ad alcuni elementi tra cui anche i diritti umani, oltre che all’implementazione degli accordi fin qui raggiunti e la strada fin qui tracciata.
A sua volta il presidente cubano Raul Castro ha dichiarato: “L’embargo Usa rappresenta un ostacolo allo sviluppo di Cuba. Solo dopo la sua eliminazione si aprirà una nuova strada”, anche se – ha aggiunto – “esistono profonde differenze tra Stati Uniti e Cuba che non andranno via”.
Obama ha voluto ringraziare esplicitamente il “paziente lavoro di mediazione” di Papa Francesco e del cardinale arcivescovo de L’Avana, Ortega, che “hanno contribuito in modo decisivo” a riavvicinare i due Paesi. Ma si è augurato anche di poter incontrare in futuro l’ex presidente cubano Fidel Castro.
Poi, nel pomeriggio, il presidente Usa ha incontrato all’ambasciata Usa dell’Avana alcuni dissidenti cubani, diversi dei quali sono stati arrestati in passato, e che ha elogiato: “Tutte le persone intorno a questo tavolo hanno dimostrato uno straordinario coraggio”, ha detto Barack Obama, che ha parlato solo per pochi minuti e poi ha ascoltato gli invitati. Ha ricordato di aver incontrato alcuni dei presenti in passato, a Miami e a Panama lo scorso anno al summit delle Americhe, mentre altri solo ora per la prima volta.
Castro e i prigionieri politici – Ad un giornalista che nella conferenza stampa congiunta con Obama gli chiedeva perché a Cuba ci sono prigionieri politici, Raul Castro ha risposto piccato: “Prigionieri politici? Mi dia la lista. Se ci sono, saranno liberati prima che cali la notte”.
Foto di Obama con sullo sfondo Che Guevara – Obama con una gigantografia di “Che” Guevara sullo sfondo: il presidente Usa è stato immortalato così da alcuni fotoreporter mentre ascoltava con la mano sul cuore l’inno americano in piazza della Rivoluzione, dove ha reso omaggio a Josè Marti, eroe dell’indipendenza cubana.
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