Ennesimo colpo di scena nella vicenda Wikileaks. Barack Obama commuta la pena della transgender Chelsea Manning, che sarà liberata in maggio. Manning è stata condannata a 35 anni di carcere con l’accusa di aver passato documenti a Wikileaks. La decisione di Obama arriva dopo i due tentativi di suicidio da parte di Manning in carcere, dove, benché transgender, si trova in un penitenziario maschile. Analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, Manning (il cui nome all’anagrafe è Bradley Manning) era accusata di aver consegnato il materiale a Wikileaks, che l’aveva divulgato. Il suo caso ha suscitato un acceso dibattito in quanto quei dossier riguardavano l’omicidio di diversi civili disarmati da parte dell’esercito americano. Immediatamente dopo la condanna, Manning (nella foto combo con Assange e Obama) che ora ha 29 anni, ha pubblicamente reso noto di non riconoscersi nel genere maschile e ha cominciato un trattamento ormonale utile per il cambio di sesso, scegliendo quale nome, al posto di Bradley, Chelsea Elizabeth. Sarà liberata il 17 maggio prossimo anziché nel 2045.
Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, si era detto pronto a consegnarsi alle autorità Usa se Obama avesse graziato Manning per la fuga di documenti classificati del 2010, una della più grandi nella storia Usa. Lo aveva scritto sul suo account Twitter. Il fondatore di WikiLeaks è rifugiato dal 2012 presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Nemico pubblico degli Stati Uniti per le sue rivelazioni, Assange è indagato anche dalla Svezia per stupro e abusi sessuali
A novembre i procuratori di Stoccolma lo hanno interrogato in ambasciata e Assange ha pubblicato online la deposizione nella quale si dichiara del “tutto innocente” e afferma di essere stato sottoposto a un trattamento “crudele, disumano e degradante”.
Dopo essere entrato a gamba tesa nelle elezioni presidenziali americane pubblicando su WikiLeaks mail di Hillary Clinton, del suo staff e del partito democratico, due giorni fa è di nuovo intervenuto pesantemente nel dibattito pubblico americano definendo l’ultimo rapporto degli 007 Usa che vuole dimostrare l’interferenza della Russia nelle elezioni americane “piuttosto imbarazzante per la reputazione dei servizi di intelligence” di Washington. Assange ha sempre negato di aver ricevuto da fonti russe la documentazione.
A sua volta un appello al presidente Usa uscente per la clemenza nei confronti di Manning era stato rivolto da Edward Snowden, ex tecnico della Cia e fino al 10 giugno 2013 collaboratore della Booz Allen Hamilton (azienda di tecnologia informatica consulente della NSA), noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti.
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