ELEZIONI EUROPEE/ Olanda e Gran Bretagna hanno già votato. I risultati si conosceranno però domenica sera, ma in Olanda gli exit poll dicono che i populisti non sfondano

Le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo (che in Italia si svolgeranno domenica 26 maggio) hanno preso il via da oggi in due dei 28 paesi: l’Olanda e – non essendosi concluse le procedure della Brexit –  il Regno Unito (nella foto il lesder dei laburisti, Corbin)- I risultati si conosceranno solo domenica, subito dopo la chiusura dei seggi nei paesi dove si voterà domenica, ma intanto sono stati diffusi gli exit poll olandesi.  Da questi risulterebbe che i populisti, contrariamente alle previsioni, non sfondano: in testa sono i laburisti del PvdA, accreditati di 5 seggi al Parlamento europeo, seguiti dai liberal-conservatori (VVD) del premier Mark Rutte con 4 seggi e, a pari merito, dal partito populista di destra Forum voor Democratie (FvD) dell’esordiente Thierry Baudet, ai Verdi andrebbero tre seggi, un seggio al partito di Wilders.

In Olanda è aumentata l’affluenza alle urne rispetto a 5 anni fa:  secondo la proiezione dell’Ipsos, oggi ha votato il 41,2% degli olandesi contro il 37,3% del 2014.

Olanda: occhi puntati sul populista Baudet – Il voto per le europee in Olanda è un nuovo test per il governo del liberale Mark Rutte, già uscito traballante dalle elezioni per il Senato dello scorso 27 marzo. In quell’occasione si è infatti imposto sulla scena un nuovo sfidante, Thierry Baudet, controverso leader del partito populista di destra Forum voor Democratie (FvD), arrivato a sorpresa primo sottraendo voti allo xenofobo Wilders grazie al suo approccio più soft. Ed ora è dato nei sondaggi testa a testa con i liberal-conservatori di Rutte (VVD), mentre il Freedom Party di Wilders rischia di esserne fagocitato. Fino a marzo, Rutte non dava molto peso al partito di Baudet, eccentrico leader che ama parlare in latino, postare selfie seminudo su Instagram e fare commenti sessisti sulle donne. Ma dopo la sua schiacciante vittoria al Senato, il premier ha deciso di sfidarlo apertamente in ogni occasione, fino a un confronto televisivo a poche ore dall’apertura dei seggi. Nella speranza di convincere gli elettori a non sostenere chi vuole un referendum sull’uscita dell’Olanda dall’Ue.

Gran Bretagna: al voto con la Brexit (e laMay) in sospeso– Inglesi alle  urne oggi con il primo ministro Theresa May praticamente sotto sfratto e con lo stallo parlamentare a tre anni dal referendum che aveva deiso l’addio all’Unione Europea. La corsa per la scelta dei 73 eurodeputati del Regno Unito da inviare a Strasburgo – tutti destinati a uscirne nel momento in cui l’uscita dall’UE fosse formalizzato – non appassiona in effetti quasi nessuno oltremanica, dove del resto l’affluenza per questo tipo di consultazione è sempre stata molto bassa: inferiore al 40%.

Ricordiamo che gli elettori europei dovranno eleggere complessivamente 751 europarlamentari, un numero che si ridurrà a 705 con l’uscita di Londra dall’Ue.(fonte: Ansa)

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