Oggi l’incontro a Roma sull’Ilva di Taranto. Il sindaco Pd lo contesta e non va, il presidente Pd invece partecipa

E’ ancora polemica sull’Ilva di Taranto proprio alla vigilia dell’incontro allargato promosso dal ministro per lo Sviluppo Economico in programma per oggi. Ad innescarla è stato il sindaco di Taranto. Il quale – a differenza del presidente della regione Puglia, Emiliano – ha contestato l’allargamento della riunione alla partecipazione di alcune rappresentanze, addirittura lanciando invettive contro Di Maio.

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, imprenditore marittimo, eletto con il Pd, invece attacca velenosamente Luigi Di Maio accusandolo di dilettantismo e annuncia che il Comune non parteciperà lunedì al tavolo del Mise, ritenendolo una sceneggiata. Melucci lamenta che il tavolo sia stato esteso “ad una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra i quali si rinvengono quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell’ultimo tragico incidente nello stabilimento, sigle dunque spesso inclini al dileggio delle Istituzioni, sigle che hanno parte della responsabilità di aver lacerato la comunità ionica in questi anni”. “Il ministro – prosegue Melucci – ha perciò scelto i suoi interlocutori e ha tracciato definitivamente la linea dei lavori, contro ogni nostro ulteriore possibilismo. Il Comune di Taranto non parteciperà a nuove iniziative in questa forma. L’azienda e i commissari sanno dove trovare il sindaco quando la legge della Repubblica italiana prevederà il suo coinvolgimento”, ma il Comune di Taranto, assicura Melucci, “non si presterà a questo dilettantismo spaccone, che il ministro Di Maio ci spaccerà sicuramente per trasparenza e democrazia, ma in realtà è solo una sceneggiatura ben congegnata per coprire il vuoto di proposte e di coraggio”.

“Il tavolo sull’Ilva di lunedì – replica Di Maio – è stato convocato perché Arcelor Mittal ha chiesto di poter illustrare a tutti gli stakeholder le proprie proposte. Per me hanno diritto a partecipare tutte le rappresentanze dei cittadini coinvolti, incluse le associazioni e i comitati che in questi anni hanno svolto un ruolo essenziale. Ed è per questo che li ho invitati. Il tavolo – ha sottolineato ancora –  non è stato convocato per trasformarsi in un club privato dove si discute nell’oscurità. Tutto deve essere trasparente perché tutti devono prendersi le responsabilità di ciò che propongono – aggiunge –  Stiamo parlando del futuro di migliaia di cittadini e lavoratori, chi preferisce può liberamente scegliere di non partecipare. Da Ministro lo accetto, ma ne trarrò le dovute conseguenze. È finita l’epoca delle riunioni che escludono i cittadini da qualsiasi tipo di discussione – conclude – Il nostro metodo è un altro. Fa rima con partecipazione e trasparenza. Gli altri metodi, sbagliati, e i vecchi schemi mentali ci hanno portato dove siamo oggi e non ripeteremo gli errori di chi ci ha preceduto”.

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