di MARIO MEDORI/ La Corea del Nord sarà ai Giochi Invernali di Pyeongchang che inizieranno il 9 febbraio: è l’anticipazione più importante che arriva dai colloqui tra le due Coree (i primi dal dicembre 2015) a Panmunjom: villaggio-simbolo a cavallo della frontiera del 38° parallelo dove fu firmato il cessate il fuoco della guerra del 1950-1953. Il regime di Kim ha infatti espresso l’intenzione di inviare una “delegazione di alto livello”, composta da atleti, ma anche da importanti funzionari, all’Olimpiade, che si disputa ad appena 80 km dal confine tra i due Stati. Dopo un lungo periodo di escalation di tensione per i test missilistici e nucleari di Pyongyang, è dunque arrivata la proposta nordcoreana durante la sessione mattutina dei colloqui di oggi, subito seguita da un’offerta sudcoreana: Seul ha chiesto colloqui militari tra i due Paesi per alleviare le tensioni nella penisola. La delegazione nordcoreana, secondo l’intenzione espressa dai funzionari di Pyongyang, sarà composta da un gruppo di dirigenti politici di alto livello, atleti in rappresentanza del Comitato Olimpico del Popolo, un team di supporto e uno di artisti dello spettacolo, un gruppo di turisti, una squadra di dimostrazione di Taekwondo e un gruppo di giornalisti, come ha dichiarato il vice ministro per l’Unificazione sudcoreano, Chun Hae-sung, che fa parte del gruppo di politici di Seul che ha partecipato ai colloqui.
Quali atleti nordcoreani parteciperanno? La Corea del Sud ha anche proposto che gli atleti dei due Paesi possano sfilare insieme in occasione delle cerimonie di apertura e di chiusura e ha proposto di tenere un meeting della Croce Rossa il mese prossimo, attorno alle festività per il capodanno lunare del prossimo 16 febbraio, per discutere del ricongiungimento delle famiglie divise dal confine stabilito al termine delle guerra di Corea, conclusasi con la tregua del 1953. Ancora da stabilire, peraltro, a quali atleti della Corea del Nord verrà concessa l’iscrizione ai Giochi. Il Paese aveva qualificato due atleti, i pattinatori della coppia di artistico Ryom Tae Ok e Kim Ju-Sik, 18 anni, che a settembre, a Oberstdorf, avevano conquistato uno degli ultimi pass a disposizione. Tuttavia, il comitato olimpico nordcoreano non li aveva iscritti entro i termini previsti, ma la situazione può facilmente essere sbloccata dal Cio, come ha suggerito l’Isu, la Federazione internazionale degli sport del ghiaccio: i due potrebbero usufruire di una wild card concessa appunto dal comitato olimpico internazionale, come rappresentanti di altri sport per cui potrebbe essere riaperti i termini di qualificazione.
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