Operazione anti-‘ndrangheta. Tra i 48 arrestati anche ex sindaco ed ex assessore di Taurianova. Sequestrati beni per 25 milioni

Operazione anti-mafia in Calabria di carabinieri, polizia e Guardia di finanza, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, con 48 provvedimenti di custodia cautelare (44 in carcere e 4 ai domiciliari) di persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori, procurata inosservanza di pena e porto illegale di armi, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta. Sono stati anche sequestrati beni per un valore di circa 25 milioni di euro.
Secondo quanto riferito dagli stessi inquirenti, le cosche della ‘ndrangheta si erano infiltrate  negli appalti per le opere pubbliche del Comune di Taurianova.

I fatti  si riferiscono ad epoca precedente l’amministrazione in carica, eletta nel 2015 dopo un periodo di commissariamento. L’inchiesta infatti riguarda gli assetti e l’operatività delle cosche Avignone-Zagari-Fazzalari-Viola cui sono collegati, con autonomia funzionale, i gruppi Sposato-Tallarida e Maio-Cianci, attivi nell’area di Taurianova.

In particolare, sono state accertate intimidazioni ed estorsioni, il condizionamento nel campo edile e in quello alimentare, il controllo delle intermediazioni immobiliari, delle produzioni agricole e delle energie rinnovabili. Individuati anche i soggetti che hanno favorito la ventennale latitanza di Erneso Fazzalari, catturato dai carabinieri nel giugno del 2016.

Tra i 48 arrestati nell’abito dell’operazione “Terramara – Closed’’ figura Domenico Romeo, già sindaco di Taurianova, (foto) in carica dal giugno 2007 al 5 gennaio del 2009 e dal maggio del 2011 al luglio del 2013, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, accusato di aver favorito le cosche di Taurianova con la concessione di autorizzazioni “atte a beneficiare imprese riconducibili alle cosche”.

Tra gli arrestati c’è anche Francesco Sposato, ex assessore allo Sport, Turismo e spettacolo nella prima giunta del sindaco Romeo, poi consigliere di minoranza nella seconda giunta Romeo. Sposato è accusato di partecipazione ad associazione mafiosa (gruppo Sposato-Tallarida aderente al cartello Zagari-Viola-Fazzalari), con il ruolo di far acquisire, con azioni corruttive, abusando della sua qualifica di pubblico ufficiale, il controllo degli appalti pubblici di Taurianova alla cosca di appartenenza.

Le indagini hanno consentito di rilevare che la rottura degli equilibri tra i due uomini politici si era registrata nel momento in cui il sindaco si era opposto alla realizzazione del progetto imprenditoriale della famiglia Sposato, finalizzato all’acquisizione del controllo e gestione del cimitero di Iatrinoli di Taurianova. L’inchiesta svela come quella amministrazione comunale avesse improntato la propria azione politico-amministrativa a soddisfare gli interessi e le istanze provenienti delle cosche della ‘ndrangheta.

 

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