ORA DI PUNTA/ Analisi elettorali sballate. Ma gli autori ci sono o ci fanno?

di ENNIO SIMEONE – Dopo settant’anni di vita democratica e di elezioni d’ogni specie e dimensioni è triste constatare a quale livello – mediocre, ad essere generosi – continuano a navigare le analisi dei commentatori che si esibiscono su giornali, siti web e televisioni. La prova la stiamo avendo in queste ore sfogliando i quotidiani, scorrendo internet, saltellando tra i tanti canali tv, che attribuiscono vittorie e sconfitte senza fare discernimento almeno tra elezioni amministrative ed elezioni politiche e quindi paragonandole arbitrariamente tra loro e, di conseguenza, traendone valutazioni arbitrare e, in genere, sbagliate.

Il più vistoso di questi errori (se di errori si tratta, ma il dubbio è legittimo) consiste nel fare il confronto, in un comune di 50mila abitanti, tra una coalizione composta da cinque, o sei, o sette liste, ciascuna con 40 candidati,  e una lista singola composta da soli 40 candidati: è evidente che in una realtà territorialmente e demograficamente piccola ogni candidato ha tra gli elettori un numero di parenti e amici che voteranno non tanto per scelta politica quanto per appartenenza familiare o per motivi amicali; quindi basta questo a creare alle varie coalizioni un vantaggio di partenza rispetto a una lista concorrente singola.

Ecco perché leggere o sentir dire che in queste amministrative il M5s ha subito un arretramento generalizzato è sbagliato, soprattutto tenendo conto, per di più, che in molti delle centinaia di comuni dove si è votato quel movimento non è proprio sceso in competizione.

L’unica città dove invece si può parlare nettamente di sconfitta dei Cinquestelle è Roma: qui si è votato in due quartieri (Montesacro e Garbatella);  due anni fa al primo turno vennero entrambi conquistati dal M5s, che questa volta non è arrivato nemmeno al ballottaggio. Non poteva essere diversamente: in entrambi i municipi le giunte sono state sciolte in seguito al voto di sfiducia presentato dalle opposizioni e appoggiato da una parte dei consiglieri pentastellati. Ma la vittoria dei candidati di centrosinistra e di centrodestra è avvenuta con un elettorato decimato: alle urne è andato a votare solo un elettore su quattro!

Assurdo dunque anche qui trarne valutazioni da generalizzare. Eppure c’è chi si è affrettato a fare un titolo assurdo: “Avviso di sfratto per la Raggi”. La quale, peraltro, come aveva già avvertito lei stessa, non potrà essere “sfrattata” perché, in base alle norme del M5s, non sarà candidabile per la terza volta, avendo già fatto una legislatura da consigliere comunale prima di essere eletta sindaco. Arbitrarie, insomma, sia l’analisi di quel voto sia la conseguenza ipotizzata.

PS – A conferma di quanto sopra sono arrivati i sondaggi del lunedì sera di SWG per La7 sull’0rientamento degli italiani se si votasse oggi.

Eccoli: M5s 31,5% (+0,6 rispetto a una settimana fa), Lega 27% (-02), PD 18,4 (idem), Forza Italia 8,6 (-08), Fd’I 3,9 (+02), LeU 2,3 (idem).

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