di ENNIO SIMEONE – Il professore Massimo Cacciari – uno degli opinionisti prediletti dai vari talk show televisivi, disponibile senza predilezioni di canale a collegarsi dal Canal Grande a qualunque ora del giorno e della sera – invitato a “Piazza pulita” a dire la sua per l’ennesima volta sul referendum costituzionale, ha ribadito senza mezzi termini ciò che sta affermando da parecchio tempo: che quella riforma su cui gli italiani saranno chiamati a pronunziarsi ad ottobre è un pasticcio, anzi si è espresso ancor più drasticamente, “è un casino”. E a domanda del conduttore su che cosa pensi del fatto che il capo del governo abbia legato le sue sorti a quella del referendum ha commentato con aria più schifata del solito che “Renzi è un megalomane”.
Istintiva la domanda del conduttore: “Dunque lei come voterà?”. Lieve vibrazione della barba incolta, piega ancor più schifata della bocca, e risposta stupefacente del professore: “Ma sì, la voterò… Voterò sì”. Come dire: è vero, il ragazzo è un po’ megalomane, ci propina delle porcherie vendendocele per riforme, gioca a fare il rottamatore anche con la Costituzione; ma perché rompergli il giocattolo? Una risposta alla Bersani.
Ed è proprio su persone così, su atteggiamenti così che fa affidamento Renzi per stracciare i principi democratici scritti nella nostra Costituzione, tirar dritto e trasformare il referendum istituzionale in un plebiscito sulla sua persona. Con un unico obiettivo: “Vincere!”.
E la storia italiana rischia di ripetersi. Novant’anni dopo. Appuntamento sull’Aventino.
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